Partito Democratico: differenze tra le versioni

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*{{NDR|Nel 2013}} La natura irrisolta di quel partito, mascherata per un anno dietro lo schermo del governo Monti, emerge con la virulenza di un'eruzione fuori controllo.
*{{NDR|Nel 2016}} Ai vituperati giornalisti, Massimo D'Alema ne regala tali e tante sul Pd da far invidia a Beppe Grillo. Con la differenza che le bordate sparate dal primo rottamato dell'era Renzi non sono affidate al linguaggio urlato del Blog, ma recitate nel freddo e lucido linguaggio della battaglia politica e della lotta di partito.
*{{NDR|Nel 2017}} {{NDR|Piero Grasso}} Resta presidente del senato per quel poco tempo che ci separa dallo scioglimento delle camere, ma si dimette dal Pd perché evidentemente mettere la faccia su questa ingloriosa pagina parlamentare è stato un prezzo troppo alto da pagare. E forse un partito così ridotto gli fa anche un po' schifo. ([[Norma Rangeri]])
*{{NDR|Nel 2018}} Il perdente di successo {{NDR|Matteo Renzi}} dimostra di portare il Pd dove vuole. Probabilmente alla stazione finale, al fallimento della ditta, vista la lunga teoria di sconfitte incassate in questa legislatura. Prima o poi questo lutto andrà elaborato, ma niente del genere è neppure iniziato alla direzione del Pd. Dove purtroppo si è replicato il solito copione: Renzi comanda, gli altri obbediscono. ([[Norma Rangeri]])
*{{NDR|Nel 2018}} Il partito che ha tentato la rottamazione delle istituzioni, che ha provato a scassare parlamento, governo e rappresentanza con una legge elettorale che si chiamava Italicum e una riforma costituzionale nefasta, bastonato per questo dagli elettori di sinistra, si propone come l'alfiere della difesa della Carta e degli equilibri istituzionali.
 
===[[Roberto Saviano]]===