George Mosse: differenze tra le versioni

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→‎Citazioni: Benedict Augustin Morel e la "degenerazione"
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===Citazioni===
*Culla del razzismo moderno è stata l'Europa del XVIII secolo, le cui principali correnti culturali hanno avuto un'enorme influenza sulle fondamenta stesse del pensiero razzista. (cap. 1, p. 5)
*Nel 1857 [[Bénédict Morel|Benedict Augustin Morel]] diede al termine «degenerazione» la sua definizione classica: «degenerazioni sono deviazioni dal normale tipo umano, che si trasmettono attraverso l'ereditarietà e portano progressivamente alla distruzione». È vero, sì, che la degenerazione può essere prodotta anche da fattori ambientali (quali la progressiva intossicazione per malattia o alcool) ma l'infezione più gravida di conseguenze sarebbe, secondo Morel, quella causata dalla somma di fattori fisici e morali. Col progredire di tale infezione, la prima generazione di una famiglia degenerata sarebbe solo nervosa, la seconda nevrotica, la terza psicotica e la quarta, affetta da cretinismo, scomparirebbe. Ai cambiamenti verificabili negli atteggiamenti e nei sentimenti si accompagnerebbero anche mutamenti fisici. (cap. 6, p. 92)
*Come più volte abbaiamo visto il razzismo si appropriò della moralità delle classi medie che era riuscita a imporsi in Europa nel secolo XIX, allo stesso modo con cui si appropriò del nazionalismo e in fondo di tutte quelle idee che sembravano avere un futuro. E fu questa la sua forza: né [[Bénédict Morel|Morel]], né [[Cesare Lombroso|Lombroso]], né [[Max Nordau|Nordau]] furono razzisti, ma le loro idee divennero il nucleo centrale del pensiero razzista. (cap. 6, p. 95)
*Tutti i razzisti preferirono ignorare per quanto possibile il cristianesimo.<br>A questo proposito un giornalista come [[Wilhelm Marr]] in Germania rappresenta un caso tipico: nel suo ''La vittoria dell'ebraismo sul germanesimo'' (''Der Sieg des Judentums über das Germanentum'', 1879) egli rifiutava le accuse cristiane contro gli ebrei come indegne di persone illuminate, ma poi ripeteva tutti i miti sulla mancanza di radici e sulle attività cospiratorie degli ebrei, i quali a suo parere erano più forti dei tedeschi, perché stavano vincendo la battaglia razziale per la sopravvivenza. Marr suggeriva una controffensiva capeggiata dall'antisemita Russia. (cap. 8, p. 131)
*Ed è abbastanza singolare [...] che un agitatore come Wilhelm Marr, che era un democratico sostenitore del suffragio universale e della libertà di pensiero, accusasse gli ebrei di essere dei liberali, un popolo senza radici che cercava di sostituire la schiavitù delle risorse finanziarie alla oppressione da parte dei re. (cap. 8, p. 132)