George Eliot: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:George Eliot at 30 by François D'Albert Durade.jpg|thumb|George Eliot]]
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'''George Eliot''', pseudonimo di '''Mary Ann Evans''' (1819 – 1880), scrittrice inglese.
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===Citazioni===
*La concezione oscura di un potere, suscettibile di essere indotto a forza di persuasione a non infliggere il male, è la forma che più facilmente il sentimento dell'invisibile assume nella mente degli uomini che sono vissuti sempre assillati dalla necessità della vita, e la cui esistenza non è mai stata illuminata da un'ardente fede religiosa. (cap. 1, p.  11)
*Un tessitore che trova parole ardue nel suo libro degli inni non conosce astrazioni; è come il bambino che non sa cosa sia l'amore materno ma riconosce un viso, un grembo dove si rifugia e si consola. (cap. 2, p.  22)
*Le sofferenze acute e varie che nascono dalla sensibilità che accompagna una elevata cultura, sono forse meno degne di pietà di quella cupa privazione di ogni consolazione intellettuale, che obbliga le menti rozze a trovarsi costantemente a tu per tu con i propri dispiaceri e le proprie pene. (cap. 3, pp. 37-38 37–38)
*Il senso della propria [[sicurezza]] nasce più sovente dall'[[abitudine]] che da una precisa convinzione; ecco perché sussiste dopo le che le condizioni si sono talmente modificate, che ci sarebbe ragione di intrepretarle come un motivo di allarme. Il periodo di tempo durante il quale un certo avvenimento non si è prodotto, è, secondo questa logica dell'abitudine, ragione sufficiente perché non si produca mai, perfino quando questo periodo di tempo è precisamente la nuova condizione che lo rende imminente. Per questo un uomo dirà che ha lavorato in una miniera per quarant'anni senza il minimo incidente, per persuadervi che non ha ragione di timore neppure per l'avvenire, anche se il soffitto della miniera minaccia di cadere. Ed è noto che più una persona invecchia e più stenta a credere nella possibilità della sua morte. (cap. 5, p.  49)
*[...] vi sono sempre due opinioni: quella che un uomo ha di se stesso e quella che gli altri hanno di lui. Ci sarebbero due opinioni su di una campana fessa, se la campana potesse udirsi. (cap. 6, p.  58)
*Suppongo che una delle ragioni per le quali riusciamo molto raramente a consolare il nostro prossimo, sia quella che il nostro buon volere non sa tradursi in parole. Possiamo mandare doni e aiuti senza dar loro il sapore del nostro egoismo; ma la parola è come un torrente che conserva le tracce del terreno impuro che ha attraversato. (cap. 10, p.  91)
*I sotterfugi e le piccole bugie {{sic|dànno}}, ad un cuore leale, tanta pena quanto ad un artista le pennellate false che solo il suo occhio esperto sa distinguere. Ma diventano leggeri {{sic|nèi}} quando tutte le azioni sono state menzognere. (cap. 13, p.  141)
*[...] è come il succedersi della sera alla mattina, del sonno alla veglia, della pioggia e del raccolto... una cosa va, l'altra viene e noi non ne conosciamo la ragione. Possiamo ben lavorare, lottare, penare, ma quello che facciamo è poca cosa: i grandi avvenimenti accadono all'infuori della nostra volontà; è così, proprio così! (cap. 14, p.  144)
*Spesso l'[[anima]] raggiunge una maturità di perfezione, quando la [[vecchiaia]] ha già guastato l'involucro che la contiene: per questo un solo sguardo non basta mai per giudicare la bontà di un frutto. (cap. 16, p.  161)
*La giustificazione della persona amata è il miglior balsamo che l'affetto possa trovare per le proprie ferite. «Un uomo deve avere tanti pensieri!», ecco la convinzione che permette spesso alla donna di conservare un aspetto sereno, malgrado le risposte brusche e le parole crudeli del marito. (cap. 17, p.  183)
*Nei momenti di [[tristezza]] l'uomo scontento crede di vedere la causa della sua infelicità nella privazione di un bene che non ha mai posseduto. Se è seduto accanto ad un focolare deserto, pensa con invidia a chi, tornando a casa, viene accolto da un coro di voci infantili; se invece siede al desco circondato da una corona di giovani vite, egli teme preoccupazioni e pensieri per ognuna di quelle creature, e pensa che l'impulso che spinge gli uomini a sacrificare la loro libertà, è certamente un atto di follia. (cap. 17, p.  188)
*Lo sguardo di tacita, reciproca comprensione tra [[Marito e moglie|un marito ed una moglie]] che hanno confidenza l'uno nell'altro, è come il primo momento di riposo e di pace dopo una grande fatica o una grande pena. Non deve essere turbato da parole o azioni che possano offuscarne la benefica impressione di ristoro. (cap. 20, pp. 206-207 206–207)
 
==[[Incipit]] di alcune opere==
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==Altri progetti==
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===Opere===
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{{Pedia|Silas Marner (romanzo)|''Silas Marner''}}
 
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