Enzo Tortora: differenze tra le versioni

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*La televisione è un jet colossale guidato da un gruppo di boy-scout che si divertono a giocare con una tastiera e che rischiano ogni momento di infrangersi sulle rocce.<ref name=Tortora>Da un'intervista del 1968 citato in ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,21/articleid,1327_02_1988_0124_0034_19276972/ Dagli esordi con Celentano al successo di Portobello]'', ''La Stampa'', 18 maggio 1988.</ref>
*Non una, ma due, tre anche cinquanta Rai-tv dovrebbero esserci, o tentare di esserci, nel nostro Paese. Dissi ancora che dal fatto che ne esistesse una sola , discendevano i condizionamenti politici più avvilenti, e che il teleschermo di Stato diventava, in modo inevitabile, il teleservo degli uomini politici.<ref name=Politica>Citato in ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,7/articleid,0127_01_1969_0242_0007_6261393/ Enzo Tortora lascerà la tv troppo "asservita" ai partiti]'', ''La Stampa'', 16 ottobre 1969.</ref>
*Non credo di meritare il rogo per avere fatto la sensazionale scoperta che il monopolio tv è probabilmente un male, la classe politica è avida di posti e di potere, e che "''[[Canzonissima"]]'' è una bisca mascherata da giochetto allegro. Dico allegro per dire, si capisce.<ref name=Politica/>
*Provo un'infinita pena per quei funzionari che per non perdere il seggiolino sono costretti a dire "sissignore" a ministri, sottosegretari e parlamentari.<ref name=Tortora/>