Augusto Agabiti: differenze tra le versioni

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'''Augusto Agabiti''' (1879 – 1918), scrittore e critico letterario italiano.
 
==[[Incipit]] di ''Ipazia''==
 
===[[Incipit]]===
Le Parche, dicevano gli antichi Greci, divinità misteriose, tessono, tessono in telai d'alabastro, con fili bianchi e rossi, una tela mortale: per dare vesti, veli, alle scintille del Cielo, alle anime.<br>
Il telaio d'alabastro è lo scheletro umano, i fili policromi sono i nervi, sono le vene e i fasci di fibre della carne.<br>
Talvolta non scintille cadono stelle, prive del natural fuoco distruttivo, ma costituite di sola luce.<br>
Che in questo basso mondo terreno perfezionino nelle esperienze del dolore anime rozze, è di regola; d'eccezione invece la discesa quaggiù di enti pel completo evoluti, sostanze costruite di soave melodia.
 
===Citazioni===
*Occultista, matematica, oratrice, di tale schiatta spirituale è la greca Ipazia alessandrina, la quale per essere stata della gloriosa schiera dei pensatori pagani riformatori del platonismo, e aver difeso dalla cattedra la libertà di coscienza e di scienza, straziata, dalla plebaglia cristiana, incominciò la lunga e pietosissima serie dei martiri della Ragione.
*Allora, quand'ella visse, Alessandria aveva toccato l'apogeo dello splendore nelle scienze, nelle arti e nella letteratura. Il mondo greco vi combatté l'ultima e infelice battaglia contro il dilagante prepotere del cristianesimo.
*Fu appunto vittima di fanatici monaci della Tebaide torrida e desolata, i quali distrussero il suo bel corpo come avevano abbattuto i marmi delle religioni antiche: il tempio meraviglioso detto Serapeo, e le rovine imponenti di Tebe e di Menfi.
 
 
==Bibliografia==