Umberto Cerroni: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
→‎Citazioni: la guerra fredda e la degenerazione dei partiti
→‎Citazioni: Gramsci: divaricazione fra politica e cultura e debolezza del Risorgimento
Riga 27:
*L'idea della [[Unità d'Italia|unificazione nazionale]] matura nel pensiero politico italiano sul finire del Settecento e nei primi decenni dell'Ottocento sotto il peso di nuove invasioni straniere e del fallimento di nuove esperienze politiche come la repubblica partenopea e la repubblica napoleonica. Queste nuove delusioni corrodono i residui della tradizione retorica e mettono alla prova del realismo la speculazione politica nonché la riflessione sul costume e lo spirito pubblico degli italiani. (cap. 6, p. 60)
*La resistenza alla unificazione politica non era il solo problema dell'Italia. Questo era certamente il problema primario, ma era anche il risultato di un profondo processo di disgregazione conseguito alla secolare frammentazione. La cultura letteraria era da tempo isterilita e tale restò almeno fino a [[Giuseppe Parini|Parini]]; quella filosofica e scientifica era piuttosto una costellazione di singole personalità talora geniali ma quasi sempre isolate e perseguitate. Per molti aspetti la condizione della cultura era quella stessa della lingua italiana: raffinata, ma poco collegata alla comunicazione quotidiana degli italiani. (cap. 6, p. 62)
*Riflettendo sulla vittoria del [[fascismo]] come conclusione di una particolare evoluzione della storia nazionale, egli {{NDR|[[Antonio Gramsci]]}} analizzava le cause della profonda divaricazione verificatasi in Italia fra politica e cultura, fra popolo e intellettuali. In questa mancata fusione politica della nazione italiana stanno per Gramsci le ragioni della debolezza del [[Risorgimento]] e dello Stato italiano. In realtà lo Stato italiano resta dominato da «due sovversivismi»: il ''sovversivismo dall'alto'' delle classi dirigenti, incolte, conservatrici e autoritarie, il ''sovversivismo dal basso'' delle classi subalterne ridotte alla ignoranza e alla non-partecipazione. (cap. 7, p. 82)
*La [[guerra fredda]] ha scavato gravi divisioni ideologiche e una crescente invadenza dei partiti, favorita anche dal sistema elettorale proporzionale e dalla mancanza di alternative di governo, ha generato clientele, corruzione e inefficienza. La lottizzazione, il finanziamento occulto, il consociativismo parlamentare hanno determinato una involuzione dei partiti che ha suscitato l'intervento della magistratura. Quasi tutti i partiti, sottoposti a un grave logoramento ideale hanno dovuto mutare nome, simboli, classe dirigente mentre si apriva una difficile fase di transizione ad un nuovo sistema politico maggioritario. (cap. 7, pp. 83-84)