Henry Stephens Salt: differenze tra le versioni

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*Il nostro rapporto con gli animali è complicato e avvelenato dalle innumerevoli abitudini tramandateci attraverso secoli di brutalità e di sfiducia; non possiamo, in tutti i casi, abbandonare improvvisamente queste abitudini o fare pienamente giustizia anche quando vediamo che giustizia deve essere fatta. Una perfetta etica umanitaria è quindi impraticabile, se non impensabile; e non possiamo fare niente di più che indicare in modo generale il fondamentale principio dei diritti degli animali, osservando allo stesso tempo le più flagranti violazioni di questi diritti e le linee secondo cui l'unica riforma valida può d'ora in avanti essere effettuata. D'altra parte però, si deve ricordare a conforto ed incoraggiamento di coloro che operano per questo fine umanitario, che questi ostacoli sono dopotutto soltanto quelli inevitabili in ogni campo del progresso sociale; poiché ad ogni stadio di qualunque grande riforma è stato sostenuto ripetutamente da osservatori indifferenti o ostili che un ulteriore progresso è impossibile; e invero quando gli oppositori di una grande causa cominciano a dimostrare la sua «impossibilità», l'esperienza insegna che quella causa è già sulla strada della sua realizzazione. (p. 177)
*Se esistono dei «diritti» – e tanto il nostro sentire che la consuetudine dimostrano indubbiamente che esistono – non possono essere coerentemente accordati agli uomini e negati agli animali, dato che lo stesso senso di giustizia e di compassione si applica ad entrambi i casi. (p. 177)
*L'accusa di «[[sentimentalismo]]» è spesso diretta contro coloro che si adoperano per i diritti degli animali. Orbene, il sentimentalismo, se pur si può attribuire alla parola un qualunque significato, deve voler dire una ineguaglianza, un disequilibrio del sentimento, un'incoerenza che porta gli uomini ad attaccare un'ingiustizia, mentre ne ignorano o ne accettano un'altra là dove una riforma è ugualmente auspicabile. Che questa pecca si osservi di frequente tra i filantropi da una parte e gli «amici degli animali» dall'altra, e soprattutto fra quegli acuti «uomini di mondo» che si preoccupano solo di se stessi, non mi curo di controbattere; quello che voglio mettere in evidenza è che la sola vera salvaguardia contro il sentimentalismo è assumere una posizione coerente riguardo ai diritti degli uomini e degli animali inferiori e coltivare un ampio senso di giustizia universale (non di pietà) per tutti gli esseri viventi. In questo, e solo in questo, si deve ricercare il vero equilibrio del carattere. (p. 178)
 
==''L'etica vegetariana''==