Rosa Luxemburg: differenze tra le versioni
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==Citazioni di Rosa Luxemburg==
*«L'ordine regna a Berlino!» Stupidi sbirri! Il vostro «ordine» è costruito sulla sabbia. Già domani la [[rivoluzione]] si ergerà nuovamente e annuncerà, con vostro profondo orrore, con un suono di squilla: «Ero, sono, sarò!»<ref>''Die Ordnung herrscht in Berlin'' (L'ordine regna a Berlino), «Die rote Fahne», 14 gennaio 1919, citato in Peter J. Nettl, ''Rosa Luxemburg'', Milano, Il Saggiatore, 1970, II, p. 342.</ref>
*L'ultracentralismo raccomandato da [[Lenin]] ci sembra pervaso in tutto il suo essere non dallo spirito positivo e creatore ma dallo spirito sterile del guardiano notturno. La sua concezione è fondamentalmente diretta a controllare l'attività di partito e non a fecondarla, a restringere il movimento e non a svilupparlo, a soffocarlo e non a unificarlo.<ref>Rosa Luxemburg, ''Scitti politici'', a cura di Lelio Basso, Roma 1965, pp. 217 ss.; citato in [[Umberto Cerroni]], ''Il pensiero politico del Novecento'', Il sapere, Tascabili Economici Newton, Roma, 1995, p. 17.</ref>
*La libertà, riservata ai partigiani del governo, ai soli membri di un unico partito – siano pure numerosi quanto si vuole – non è libertà. La libertà è sempre soltanto la libertà di chi pensa diversamente. Non per fanatismo per la «giustizia», ma perché tutto quanto vi è di istruttivo, di salutare, di purificatore nella libertà politica dipende da questo modo di essere, e perde la sua efficacia quando la «libertà» diventa privilegio.<ref>''La rivoluzione russa. Un esame critico'' (settembre 1918, pubblicato postumo nel 1922), in Rosa Luxemburg, ''Scritti Politici'' a cura di Lelio Basso (seconda edizione), Roma Editori Riuniti, 1970, p. 589.</ref>
*Ma
*Qualche volta ho la sensazione di non essere un vero e proprio essere umano, ma appunto qualche uccello o un altro animale in forma di uomo; nel mio intimo mi sento molto più a casa mia in un pezzetto di giardino come qui, oppure in un campo tra i calabroni e l'erba, che non... a un congresso di partito. A lei posso dire tutto ciò: non fiuterà subito il tradimento del socialismo. Lei lo sa, nonostante tutto io spero di morire sulla breccia: in una battaglia di strada o in carcere. Ma nella parte più intima, appartengo più alle mie cinciallegre che ai "compagni". E non perché nella natura io trovi, come tanti politici intimamente falliti, un rifugio, un riposo. Al contrario, anche nella natura trovo ad ogni passo tanta crudeltà, che ne soffro molto.<ref>Dalla lettera a Sophie Liebknecht, 2 maggio 1917 ; citato in Gino Ditadi, ''I filosofi e gli animali'', vol. 1, Isonomia editrice, Este, 1994, pp. 213-214. ISBN 88-85944-12-4</ref>
*Solo estirpando alla radice la consuetudine all'obbedienza e al servilismo, la [[operaio|classe lavoratrice]] acquisterà la comprensione di una nuova forma di disciplina, l'autodisciplina, originata dal libero consenso.<ref>1918; citato in [[Noam Chomsky]], ''I nuovi mandarini. Gli intellettuali e il potere in America'', prefazione di Howard Zinn, traduzioni di Luca Baranelli, Francesco Ciafaloni, Giovanni Dettori, Maria Vittoria Malvano, Santina Mobiglia, Giovanna Stefancich, Adria Tissoni, Net, Milano, 2003, ''Obiettività e cultura liberale'', p. 87.</ref>
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