Baltasar Gracián: differenze tra le versioni

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*Si gustano di più i buoni bocconi che la sorte offre, se li accompagna l'agrodolce del pericolo. (da ''Pregio XI, Che l'eroe sappia abbandonarsi quando guadagna con la fortuna'', p. 82)
*La fortuna è una corsara che aspetta che i vascelli siano caricati. L'unico mezzo per spezzarne le trame sia l'affrettarsi a buon porto. (da ''Pregio XI, Che l'eroe sappia abbandonarsi quando guadagna con la fortuna'', p. 82)
*Quell'unico [[Mattia Corvino|Corvino]], gloria dell'Ungheria, soleva dire e più ancora mettere in pratica, che la grandezza d'un eroe consisteva in due cose: nello {{sic|stender}} la mano alle imprese ed alle penne, poiché le lettere d'oro incatenano l'eternità. (da ''Pregio XI, Il favore della gente'', p. 86)
*La disinvoltura, anima di ogni pregio, vita d'ogni perfezione, bellezza delle azioni, grazia delle parole e incanto d'ogni buon gusto, lusinga l'intelligenza e ne fa mirabile l'esplicazione.<br />È un ornamento per gli stessi ornamenti ed è in se stessa una bellezza. Gli altri pregi {{sic|servon}} d'ornamento alla natura; ma la disinvoltura dà rilievo ai pregi stessi. Di modo che è la perfezione della perfezione stessa, in quanto è trascendentale bellezza, e procaccia la generale stima.<br />Consiste in una certa facilità, in un'indicibile gagliardia, tanto nel dire come nel fare, e persino nel ragionare.<br />Per la maggior parte essa è innata, come è confermato dall'osservazione. Per la minore, fino ad ora mai s'è assoggettata ad un precetto, perché è superiore ad ogni arte.<br /> Perché sa insignorirsi dell'altrui simpatia, l'hanno chiamata «arpione»; perché è impercettibile, «grazia»; perché è intraprendente «brio»; perché è elegante, «disinvoltura»; perché è facile, «allegria». Ma tutti questi nomi glieli hanno ricercati il desiderio ed al tempo stesso la difficoltà di definirla. (''Pregio XIII, Della disinvoltura'', p. 87)
*Ogni chiarezza discende dal padre, e proprio in linea retta. La [[virtù]] è figlia della luce ausiliante, ed ha così un'eredità di splendore. La colpa invece è un mostro abortito dalla cecità, ed eredita quindi l'oscurità.<br />Ogni eroe partecipò tanto di fortuna e di grandezza, quanto di virtù, poiché esse {{sic|corron}} parallele dalla nascita alla morte. (da ''Pregio ultimo e corona, Ecco il miglior gioiello della corona, ecco la fenice tra i pregi di un eroe'', p. 107)
 
==''Oracolo manuale e arte di prudenza''==