George Eliot: differenze tra le versioni

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*Suppongo che una delle ragioni per le quali riusciamo molto raramente a consolare il nostro prossimo, sia quella che il nostro buon volere non sa tradursi in parole. Possiamo mandare doni e aiuti senza dar loro il sapore del nostro egoismo; ma la parola è come un torrente che conserva le tracce del terreno impuro che ha attraversato. (cap. 10, p. 91)
*I sotterfugi e le piccole bugie {{sic|dànno}}, ad un cuore leale, tanta pena quanto ad un artista le pennellate false che solo il suo occhio esperto sa distinguere. Ma diventano leggeri {{sic|nèi}} quando tutte le azioni sono state menzognere. (cap. 13, p. 141)
*[...] è come il succedersi della sera alla mattina, del sonno alla veglia, della pioggia e del raccolto... una cosa va, l'altra viene e noi non ne conosciamo la ragione. Possiamo ben lavorare, lottare, penare, ma quello che facciamo è poca cosa: i grandi avvenimenti accadono all'infuori della nostra volontà; è così, proprio così! (cap. 14, p. 144)
*Spesso l'[[anima]] raggiunge una maturità di perfezione, quando la [[vecchiaia]] ha già guastato l'involucro che la contiene: per questo un solo sguardo non basta mai per giudicare la bontà di un frutto. (cap. 16, p. 161)
*Nei momenti di [[tristezza]] l'uomo scontento crede di vedere la causa della sua infelicità nella privazione di un bene che non ha mai posseduto. Se è seduto accanto ad un focolare deserto, pensa con invidia a chi, tornando a casa, viene accolto da un coro di voci infantili; se invece siede al desco circondato da una corona di giovani vite, egli teme preoccupazioni e pensieri per ognuna di quelle creature, e pensa che l'impulso che spinge gli uomini a sacrificare la loro libertà, è certamente un atto di follia. (cap. 17, p. 188)