Lev Trockij: differenze tra le versioni

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La rivoluzione d'Ottobre ha gettato le basi di una nuova cultura; al servizio di tutti e per questo ha assunto immediatamente un significato internazionale. Anche se, per circostanze sfavorevoli e sotto i colpi del nemico il regime sovietico fosse rovesciato – ci sia permessa per un istante questa ipotesi – il segno incancellabile della rivoluzione d'Ottobre rimarrà egualmente su tutta l'evoluzione ulteriore dell'umanità.<br>Il linguaggio delle nazioni civili ha {{sic|còlto}} due epoche nettamente diverse nello sviluppo della Russia. Se la cultura della nobiltà ha introdotto nel linguaggio universale barbarismi come ''zar'', ''pogrom'', ''nagaika''<ref>Frusta usata dai cosacchi.</ref>, l'ottobre ha internazionalizzato parole come ''bolscevico'', ''soviet'' e ''pjatiletka''<ref>Piano quinquennale.</ref>. Questo basta a giustificare la rivoluzione proletaria, ammesso che abbia bisogno di una giustificazione.
 
==[[Incipit]] di ''La rivoluzione permanente''==
La presente opera è dedicata a una questione che è strettamente connessa alla storia delle tre rivoluzioni russe, ma al tempo stesso le trascende. Nel corso degli ultimi anni, tale questione ha avuto una parte enorme nelle lotte interne del Partito comunista dell'Unione Sovietica; si è posta poi di fronte all'Internazionale comunista; ha avuto un peso decisivo nello sviluppo della rivoluzione cinese e ha determinato tutta una serie di decisioni estremamente gravi circa la lotta rivoluzionaria nei paesi dell'Oriente. Si tratta della teoria definita della «rivoluzione permanente», che secondo gli epigoni del leninismo (Stalin, Zinov'ev, Bucharin e altri) costituisce il peccato originale del «trotskismo». <!--Introduzione, p. 21-->