Carlo Magno: differenze tra le versioni
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==Citazioni di Carlo Magno==
*Missione mia è di difender, aiutante la divina misericordia, e all'esterno colle armi la santa [[Chiesa]] di [[Cristo]] contro ogni attacco de' pagani ed ogni guasto degli infedeli, e consolidarla nell'interno colla professione della fede cattolica; obbligo vostro {{NDR|riferito a [[Papa Leone III]]}} è d'elevar le mani a Dio, come [[Mosè]], e sostener colle vostre preci il mio servizio militare.
==Citazioni su Carlo Magno==
*Carlo era un sovrano potente, amato, ma non da tutti i sudditi in misura uguale. Specialmente non da tutti i nobili del suo vasto dominio, in alcuni dei quali era sempre rimasta la nostalgia della spartizione che li aveva tentati alla morte del fratello di Carlo, quando ancora il regno franco era dimezzato. Carlo aveva allora annientato ogni resistenza, imponendosi con [[autorità]] come unico detentore del comando. Indubbiamente vi era molto dispotismo nel suo esercizio del [[potere]]; e anche un atto di usurpazione nei confronti degli eredi del fratello, arduo da cancellare nell'animo di coloro che da quel sopruso si erano sentiti privati di sperare ricompense, di [[Privilegio|privilegi]], di [[Ricchezza|ricchezze]]. ([[Gianni Granzotto]])
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*''D'amor, di fé, di cuor, di lingua schietto | fu Carlo Magno al mondo celebrato; | Carlo e Carlone insieme li fu detto | perch'era grande, grosso e ben formato; | di credulo e corrivo ebbe difetto | per creder troppo a Gano suo cognato; | del resto fu da ben più del bisogno, | tanto da ben ch'a dirlo mi vergogno.'' ([[Pietro Aretino]])
*''Dov'è quel Carlo, che d'Europa il pondo | Libra e corregge nell'immensa mole, | Germe sublime d'arbore fecondo., | E d'Ibera eroina inclita prole : | Ne' suoi be' giorni si raddoppia il mondo, | Né mai tramonta ov' egli impera il sole, | Poiché aggiunti i materni ai patrii regni | Lo scettro stende oltre gli Erculei segni''. ([[Angelo Maria Ricci]])▼
▲*''Dov'è quel Carlo, che d'Europa il pondo |
*I menestrelli ripagarono Carlo Magno per la sua benignità verso di loro. Gli diedero fama immortale; poiché per tutto il Medioevo la leggenda di Carlo Magno si accrebbe, ed egli divide col re Artù l'onore di essere l'eroe di uno dei massimi cicli narrativi del Medioevo. Ogni nuovo secolo lo rivestì dei propri panni e cantò su di lui nuovi versi. Ciò che i cronisti dei monasteri non avrebbero mai potuto fare per Carlo Magno, nel chiuso delle loro cellette, lo fecero questi menestrelli disprezzati e maledetti: gli diedero ciò che forse è più desiderabile di un posto nella storia – gli diedero un posto nella leggenda. ([[Eileen Power]])
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*Improvvisamente mi sono ricordato il mio Carlo Magno: "Lasciate che i miei eserciti siano le rocce, gli alberi, e i pennuti del cielo." (''[[Indiana Jones e l'ultima crociata]]'')
*''L'armi io canto e gli Eroi, la pugna accesa |
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*Significato peculiare dell'opera di Carlo fu di aver saputo guidare con la sua potente personalità l'ascesa del popolo franco, sino a raggiungere quell'acmé, che altrimenti sarebbe stato toccata solo dopo l'opera faticosa di molte generazioni. Carlo poté raggiungere questa meta perché la sua personalità era in piena armonia con le forze attive del suo popolo e perché queste egli le riuniva come nel loro punto focale. Se non fosse stato così, a ben poco sarebbe valsa la pienezza dei poteri concentrati nelle mani dell'Imperatore; se tutta la società non fosse stata tanto simile a Carlo egli non avrebbe potuto trasformarla secondo se stesso, non sarebbe riuscito a darle il suo nome. Pensando a questo, svaniscono quei caratteri magici e quell'aspetto quasi demiurgico che l'antica saga – e tanta moderna letteratura – hanno celebrato nell'opera di Carlo. Ma quel che rimane basta ad assicurarle una positiva grandezza nella storia. ([[Heinrich Fichtenau]])
==Note==
<references />
==Altri progetti==
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