Romano Bracalini: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*[[Umberto I di Savoia|Umberto]] l'aveva conosciuta a un ballo a Milano, dove lei risiedeva e dove lui era comandante di divisione dal 1864. La [[Eugenia Attendolo Bolognini Litta|Litta]], che i milanesi chiamavano affettuosamente "la bella bolognina", era di sette anni più anziana di Umberto: "i fianchi possenti, il petto turgido, capelli nerissimi, occhi e bocca sensuali". Dalla relazione sarebbe nato un figlio che più tardi Umberto, già sposato e re, avrebbe accompagnato al cimitero di Vedano al Lambro. (I La duchessa e suo cognato, p. 17)
 
*La Litta era sposata dal 1855 con il duca Giulio Litta Visconti-Arese, un uomo inadatto alle sue ambizioni: ma a lei serviva un titolo altisonante perché quello che le aveva lasciato il padre Giovanni Giacomo Attendolo Bolognini era sicuramente fasullo. Si diceva che da giovinetta avesse cullato sogni ambiziosi e galanti per cui diceva agli intimi: "Voglio avere per schiavi imperatori e re". (I La duchessa e suo cognato, p. 17-18)
 
*L'aulica aristocrazia piemontese aveva tradizioni di severità e bigotteria. Diplomatici e viaggiatori erano unanimi nel riconoscere che non esisteva in Italia una città più regolare e noiosa di [[Torino]]: "il cortigiano vi è fastidioso, il cittadino assai triste, il popolo devoto e superstizioso"<ref>La definizione era del marchese De Sade. {{NDR|N.d.A}}</ref>. (II Madame Marguerite, p. 28)