Nelson Mandela: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Nelson Mandela==
*Ho tre amici nel mondo, e sono Yasser Arafat, Muammar Gheddafi e Fidel Castro.<ref>Citato in Filippo Bovo, ''[http://www.statopotenza.eu/9599/la-morte-di-nelson-mandela La Morte Di Nelson Mandela]'', ''Statopotenza.eu'', 6 dicembre 2013.</ref>
*Ho percorso questo lungo cammino verso la [[libertà]] sforzandomi di non esitare, e ho fatto alcuni passi falsi lungo la via. Ma ho scoperto che dopo aver scalato una [[montagna]] ce ne sono sempre altre da scalare.<ref>Da ''Lungo cammino verso la libertà'', quarta di copertina.</ref>
*L'[[istruzione]] è il grande motore dello sviluppo personale. È attraverso l'istruzione che la figlia di un contadino può diventare medico, che il figlio di un minatore può diventare dirigente della miniera, che il figlio di un bracciante può diventare presidente di una grande nazione. È quello che facciamo di ciò che abbiamo, non ciò che ci viene dato, che distingue una persona da un'altra.<ref>Da ''Lungo cammino verso la libertà'', p. 166.</ref>
*{{NDR|Parlando di [[Laurent-Désiré Kabila]]}} La questione del cessate il fuoco non è nel suo vocabolario.
:''The question of a cease-fire is not in his vocabulary'.''<ref>Citato in ''Zairian foes meet but fail to agree on end to crisis'', ''The New York Times'', 5 maggio 1997.</ref>
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*Il [[risentimento]] è come bere veleno sperando che un altro muoia.
:{{NDR|[[Citazioni errate|Citazione errata]]}} L'attribuzione a Mandela non trova riscontri. La massima esiste anche in altre varianti (in alcune ad esempio si parla di [[odio]] e non di risentimento) e viene anche attribuita a [[Gautama Buddha]], [[Agostino d'Ippona]] (nel film ''[[Affari di famiglia (film 2014)|Affari di famiglia]]'') ed altri. A quanto pare, questo concetto venne espresso per la prima volta da [[Emmet Fox]] in ''The Sermon on the Mount'' (1938), un testo molto famoso tra gli Alcolisti Anonimi: «Un cristiano non può considerare "giustificabili" l'odio o l'esecrazione in nessuna occasione e qualunque sia la tua opinione in merito, non ci sono dubbi sulle conseguenze pratiche che la cosa avrebbe su di te. Potresti ingoiare una dose di acido prussico in due sorsi e pensare di proteggerti dicendo: "Questo è per Robespierre, quest'altro è per l'assassino di Bristol", ma sarà difficile avere dubbi su chi beneficerà del veleno.» La massima, nelle sue diverse varianti, pare essersi diffusa successivamente.<ref>{{Cfr}} {{en}} ''[http://www.barrypopik.com/index.php/new_york_city/entry/resentment_is_like_drinking_poison Resentment is like drinking poison and then hoping it will kill your enemies]'', ''BarryPopik.com'', 20 dicembre 2013.</ref>
 
===''Lungo cammino verso la libertà''===
*Ho percorso questo lungo cammino verso la [[libertà]] sforzandomi di non esitare, e ho fatto alcuni passi falsi lungo la via. Ma ho scoperto che dopo aver scalato una [[montagna]] ce ne sono sempre altre da scalare.<ref>Da ''Lungo cammino verso la libertà'', quarta(Quarta di copertina.</ref>)
*Oltre alla vita, a un fisico robusto, e a un antico legame con la casa reale thembu, l'unica cosa che mio padre mi ha conferito alla nascita è stato un nome: Rolihlahla. In xhosa Rolihlahla significa letteralmente "che tira il ramo di un albero", ma il suo significato colloquiale potrebbe esser reso più felicemente con "attaccabrighe". Non credo che il nome rappresenti il destino di una persona, né che mio padre abbia in qualche modo divinato il mio futuro, ma negli anni a venire amici e parenti ebbero spesso ad ascrivere al mio nome i non pochi scompigli che ho causato o ai quali sono riuscito a scampare. Il nome inglese, o cristiano, più conosciuto mi fu attribuito solo il primo giorno di scuola. (p. 13)
*Gli xhosa sono un popolo fiero e patrilineo, con una lingua eufonica ed espressiva e una radicata credenza nell'importanza delle leggi, dell'istruzione, della cortesia. La società xhosa era un ordinamento sociale equilibrato e armonioso, nel quale ogni individuo sapeva quale fosse il suo posto. Ogni xhosa appartiene a un clan che fa risalire le sue origini a uno specifico antenato. Io sono un membro del clan Madiba, così chiamato dal nome di un capo thembu che governò nel Transkei nel diciottesimo secolo. A me si rivolgono spesso col nome di Madiba, il mio nome di clan, usandolo in segno di rispetto. (p. 14)
*Tranne pochissime eccezioni, gli africani a quel tempo in Sudafrica non avevano il diritto di possedere privatamente delle terre; erano solo inquilini che pagavano annualmente un affitto allo stato. Nella zona c'erano due piccole scuole elementari, un emporio, e una casca di immersione per ripulire il bestiame dai parassiti e dalle malattie. (pp. 17-18)
*Nella cultura africana i figli e le mogli delle proprie zie e dei propri zii sono considerati fratelli e sorelle, non cugini. Noi non pratichiamo le stesse distinzioni tra parenti in uso tra i bianchi. Non abbiamo fratellastri o sorellastre. La sorella di mia madre è mia madre; il figlio di mio zio è mio fratello; il figlio di mio fratello è mio figlio, o figlia. (p. 18)
*L'[[istruzione]] è il grande motore dello sviluppo personale. È attraverso l'istruzione che la figlia di un contadino può diventare medico, che il figlio di un minatore può diventare dirigente della miniera, che il figlio di un bracciante può diventare presidente di una grande nazione. È quello che facciamo di ciò che abbiamo, non ciò che ci viene dato, che distingue una persona da un'altra.<ref>Da ''Lungo cammino verso la libertà'', (p. 166.</ref>)
 
==Citazioni su Nelson Mandela==
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==Bibliografia==
*Nelson Mandela, ''Lungo cammino verso la libertà. Autobiografia'', traduzione di Ester Dornetti, Adriana Bottini, Marco Papi, Universale Economica Feltrinelli, Milano, 20042013. ISBN 978-88-9607-8136988038-64 ([http://books.google.it/books?id=-j9_Qi56NYwC&pg=PA0 Anteprima su Google Libri])
 
==Film==