Georg Wilhelm Friedrich Hegel: differenze tra le versioni

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==Citazioni su Georg Wilhelm Friedrich Hegel==
* È dall'hegelismo, sostiene [[Karl Popper|Popper]], che scaturiscono gli aspetti peggiori del marxismo; vale a dire lo storicismo e il totalitarismo. Non solo Hegel, ma anche [[Karl Marx|Marx]] è un ''falso profeta''. ([[Dario Antiseri]])
* Hegel considera [[Gesù]] più come l'uomo divenuto dio che come il dio divenuto uomo. Per lui la religione non è altro che "l'uomo che si eleva dal finito all'infinito". ([[Roger Garaudy]])
* Hegel non è un pensatore debole; eredita da [[Friedrich Schelling|Schelling]] l'occhio da Sibilla che guarda dentro gli abissi. ([[Hans Urs von Balthasar]])
*Hegel nota in un passo delle sue opere che tutti i grandi fatti e i grandi personaggi della storia universale si presentano, per cosí dire, due volte. Ha dimenticato di aggiungere: la prima volta come tragedia, la seconda volta come farsa. ([[Karl Marx]])
* Hegel, studioso di filosofia, si sente chiamato a lumeggiare «spiritualmente» la situazione storica del suo tempo e a porre le premesse di carattere razionale per l'avvento di un «ordine uguale di tutti gli spiriti». ([[Paolo Miccoli]])
*In Hegel l'attante soggetto è uno – è Dio – e l'algoritmo dialettico, a senso unico, è denominato Storia. ([[Algirdas Julien Greimas]])
*L'arte è per Hegel l'autointuirsi sensibile dell'Idea divina come ''bellezza'', ossia «come realtà configurata in conformità al proprio concetto». Il bello è quindi in generale la corrispondenza diretta dell'Idea con la propria raffigurazione artistica. ([[Vincenzo Cicero]])
*L'individuo con lui − Hegel − non è un fine in se stesso, ma un mezzo per la momentanea espressione dell'universale, e in lui l'universale è un Moloch rispetto all'individuo... Ho ragioni personali importanti per scagliarmi contro Hegel perché sento che gli ero stato fedele nel riconciliarmi con la realtà russa... Il destino dell'individuo in quanto persona è più importante dei destini del mondo intero e della salute dell'imperatore cinese (cioè, l'hegeliana Allgemeinheit)... Non voglio la [[felicità]], nemmeno gratuitamente se non mi sento tranquillo sul destino di tutti i miei fratelli... Che mi importa del fatto di essere sicuro che la ragione vincerà, che il futuro sarà radioso, se il destino mi ha condannato ad essere testimone del trionfo del caso, dell'irrazionale, della forza bruta? ([[Vissarion Grigor'evič Belinskij]])
*Laddove la dialettica hegeliana non funziona, per me non c'è né pensiero né speranza di verità. ([[André Breton]])
*La fede nell'infinità del movimento; ecco il segreto del pensiero di Hegel. ([[Enzo Paci]])
*La filosofia di Hegel pel suo contenuto si riscontra con quella di [[Friedrich Schelling|Schelling]]. Entrambi professano una filosofia, il cui fondamento è l'identità del pensiero e dell'essere, dell'ideale e del reale, della ragione divina e della ragione umana. Se non che [[Friedrich Schelling|Schelling]] presenta il suo principio assoluto, come un'intuizione intellettuale, mentre Hegel lo presenta, come l'assoluto concetto, il puro pensiero. ([[Raffaele Conforti]])
*L'individuo con lui − Hegel − non è un fine in se stesso, ma un mezzo per la momentanea espressione dell'universale, e in lui l'universale è un Moloch rispetto all'individuo... Ho ragioni personali importanti per scagliarmi contro Hegel perché sento che gli ero stato fedele nel riconciliarmi con la realtà russa... Il destino dell'individuo in quanto persona è più importante dei destini del mondo intero e della salute dell'imperatore cinese (cioè, l'hegeliana Allgemeinheit)... Non voglio la [[felicità]], nemmeno gratuitamente se non mi sento tranquillo sul destino di tutti i miei fratelli... Che mi importa del fatto di essere sicuro che la ragione vincerà, che il futuro sarà radioso, se il destino mi ha condannato ad essere testimone del trionfo del caso, dell'irrazionale, della forza bruta? ([[Vissarion Grigor'evič Belinskij]])
* Per mezzo di Hegel la scienza dell'umanità ha fatto un grandisssimo passo, avendo egli considerata la storia qual parte spirituale della fenomenologia cosmica, e quindi afferrata la legge del progresso precisamente là dove solamente poteva essere colta, cioè nell'essenza dell'ente potenziale. ([[Francesco Bertinaria]])
* Sciupatore di carta, di tempo e di cervelli. ([[Arthur Schopenhauer]])
*Nella misura in cui il [[fascismo]] dipende da una fonte filosofica, non è a [[Nietzsche]], ma a Hegel che si ricollega<ref>{{NDR|Nota presente nel medesimo testo da cui è tratta la citazione}} È noto che l'hegelismo, rappresentato da [[Giovanni Gentile|Gentile]], è praticamente la filosofia ufficiale dell'Italia fascista.</ref>. Ci si rifaccia all'articolo che [[Benito Mussolini|Mussolini]] stesso ha consacrato nell' ''[[Enciclopedia Italiana]]'' al movimento da lui fondato<ref>{{NDR|Ibid. nota precedente}} ''Sub verbo'' «Fascismo». L'articolo è stato tradottoo in apertura di B. Mussolini, ''Le Fascisme'', Denoël et Steele.</ref>: il lessico e, più ancora del lessico, lo spirito sono hegeliani, non nietzscheani; anche se Mussolini vi impiega due volte l'espressione «Volontà di potenza», non è a caso che questa volontà sia solo un attributo dell'idea che unifica la moltitudine...<ref>{{NDR|Ibid. nota precedente}} A proposito del [[popolo]], Mussolini scrive: «Non razza, né regione geograficamente individuata, ma schiatta storicamente perpetuantesi, moltitudine unificata da un'idea, che è volontà di esistenza e di potenza [...]» [''La dottrina del fascismo'', Hoepli, Milano 1936, p. 23]</ref><br /> L'agitatore rosso ha subito l'influenza di Nietzsche: il dittatore assoluto se n'è tenuto a distanza. Il regime stesso si è espresso sul problema. In un articolo su «Fascismo» del luglio 1933, [[Cimmino]] nega ogni filiazione ideologica fra Nietzsche e Mussolini. Solo la volontà di potenza costituirebbe un legame fra le loro dottrine. Ma la volontà di potenza di Mussolini «non è egoismo», essa è predicata a tutti gli italiani dei quali il duce «vuole fare dei superuomini» [sic.]. Perché, afferma l'autore, «qualora fossimo tutti superuomini saremmo soltanto tutti uomini. Che poi Nietzsche piaccia a Mussolini è naturale: vi è nel Nietzsche qualcosa che è stata sempre di tutti gli uomini di azione e volontà». La differenza profonda tra Nietzsche e Mussolini è «nel fatto che la potenza come volontà, la forza, l'azione sono fatti dell'istinto, direi quasi della natura fisica, e la possono avere le persone fra loro più opposte, servendosene per i più diversi scopi; mentre l'ideologia è fattore spirituale, ed è sempre una per tutti quelli che l'accettano». È inutile insistere sull'idealismo scoperto di questo testo che ha il merito dell'onesta, se lo si paragona con i testi tedeschi. È più importante notare come il duce venga assolto da una possibile accusa di egoismo nietzscheano. Le sfere dirigenti del fascismo sembrano essere rimaste all'interpretazione stirneriana di Nietzsche formulata intorno al 1908 dallo stesso Mussolini<ref>{{NDR|Ibid. nota precedente}} In un articolo pubblicato allora da un giornale romagnolo, e riprodotto da [[Margherita G. Sarfatti]], ''Mussolini'', trad. fr. [[Albin Michel]], 1927, pp. 117-21 (ed. orig. M.G. Sarfatti), ''Dux'', Mondadori, Milano 1926, p. 101.]</ref>. ([[Georges Bataille]])
* Per mezzo di Hegel la scienza dell'umanità ha fatto un grandisssimograndissimo passo, avendo egli considerata la storia qual parte spirituale della fenomenologia cosmica, e quindi afferrata la legge del progresso precisamente là dove solamente poteva essere colta, cioè nell'essenza dell'ente potenziale. ([[Francesco Bertinaria]])
*Questa conferenza. {{NDR|''Le concezioni Hegeliane'' tenuta da Kojève il 4 dicembre 1937 al Collège de Sociologie}} ci sconvolse, non solo per il vigore intellettuale di [[Kojève]], ma per le sue stesse conclusioni. Lei. {{NDR|[[Lapouge]]}} ricorderà che Hegel parla dell'uomo a cavallo che segna la fine della storia e della filosofia. Per Hegel, quell'uomo era [[Napoleone Bonaparte|Napoleone]]. Ebbene! Kojeve ci svelò quel giorno che Hegel, pur avendo avuto una giusta intuizione, si era sbagliato di un secolo: l'uomo della fine della storia non era Napoleone, ma [[Stalin]]». ([[Roger Caillois]])
* Sciupatore di carta, di tempo e di cervelli. ([[Arthur Schopenhauer]])
 
==Note==