Nervi (Genova): differenze tra le versioni

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+ Michelet
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Citazioni su '''Nervi'''.
 
==Citazioni==
*Si comincia da ''Nervi'', circondata da un parco rigoglioso. Nel parco sono situate le relative ville, ampie e costose. Nervi è frequentata volentieri da gente raffinata, a causa del suo clima vistosamente mite – in realtà pare sia il più mite della costa. I tedeschi vengono qui a frotte; ultimamente però la frequentano di preferenza anche signori dell'alta società italiana. Nervi deve il suo clima dolce innanzitutto al [[Monte Fasce]] che sta lì apposta per tener lontani i venti del nord. [...] È da consigliare più a gente anziana che ai giovani; più per quelli che cercano comodità che per gli altri, per i quali gli agi non sono proprio il più prezioso bene della vita. ([[Erika e Klaus Mann]])
*Un paziente mi prega di consigliargli un luogo di cura in Riviera. Conosco un luogo adatto vicinissimo a Genova, ricordo anche il nome del collega tedesco che vi esercita, ma non riesco a nominare il luogo per quanto sia certo di conoscerlo bene. Non mi resta che chiedere al paziente di attendere e ricorrere alle donne di casa: «Come si chiama quel posto vicino a Genova dove il dottor N. ha una piccola clinica ove è stata in cura per tanto tempo la signora Tal dei Tali?» «Naturalmente proprio tu dovevi dimenticare questo nome. Si chiama ''Nervi''». Devo riconoscere che coi ''nervi'' ho abbastanza a che fare. ([[Sigmund Freud]])
 
===[[Jules Michelet]]===
*A Nervi un ortaggio è qualcosa di così singolare, di così raro, da essere ammirato, onorato, conservato, salutato ogni mattina dal proprietario.<br>Le pecore sono così magre che non osano tosarle, per la vergogna di mostrarle a nudo.
*I nostri amici ci parlarono di un villaggio situato tra le anfrattuosità dell'Appennino, a due leghe da Genova. Là tutto era diverso, dicevano. Aranceti, ulivi, aloe; Nervi era un paradiso, una terra promessa.
*Il sole tramontava dietro di me, nel mare di Genova; presto si sarebbe posata sulla verde cima la stella che ogni sera l'incorona. Come mi parve dolce quella vista! Come mi avrebbe rappacificato il cuore, se l'avessi vista ogni giorno! Mi sarei riconciliato con questo paese, che fino ad allora mi era parso selvaggio, ne avrei meglio sentito la grandezza materna, la tenerezza di Dio, e come quella sera, in una pace religiosa, avrei benedetto il paese.
*In questo paese, ad ore particolari, non è necessario avvicinarsi agli oggetti, sembra che essi vengano a voi; la trasparenza straordinaria dell'aria li fa apparire così netti, che giungono direttamente all'occhio; voi immaginate che un oggetto lontano vi si avvicini a mano a mano che lo osservate, fino a raggiungervi. Non crediate che sia facile distoglierne gli occhi e l'attenzione, rimanere indifferenti; no, qui la natura si impone e sembra dire: «Non sei tu a venirmi incontro, ma io... e prima o poi tu verrai, sei mio, tu mi appartieni». E le notti valgono mille volte più del giorno. È una vera festa di luce. Ogni cosa vi si distingue come e forse più dolcemente che a mezzogiorno.
*La disadorna e polverosa montagna di Quarto-Quinto, oltre Genova, e l'altra, quasi altrettanto disadorna, che si eleva poco distante, quella di Capolungo, con il suo nudo collo di avvoltoio, hanno davanti ad esse, come per nascondere un po' le loro nudità, il monte coltivato di Nervi. Si direbbero due fanciulle alte, magre e mal vestite, che intrecciando le loro mani offrono, mostrano con compiacimento il fratellino prediletto, il florido bambino.<br>Queste povere montagne nude, che dicono? «Siamo dei feudi... Passate nelle mani dei Doria, degli Spinola, o miserabili pascoli comunali, bene di tutti, mangiato dai ricchi (i più poveri non hanno gregge)... Ma guardate al contrario Nervi, che cosa ne ha fatto il lavoro! che trionfante anfiteatro; e come sarebbe ancora più bello se un fatale influsso non vi ostacolasse la circolazione della vita, delle strade, delle acque!».
*Qui i contrasti sono irritanti per chi non vi si è assuefatto fin dall'infanzia. Una natura che sembra ostentare il superfluo (gli aranci e i fior d'arancio), ma che non possiede il necessario; che offre il dolce, ma non il pranzo. Una società teatrale, tutta addobbata (le capanne più povere sono dipinte) e nello stesso tempo indigente e profondamente sprovvista. Intere colline sono coperte d'ulivi ed è impossibile avere olio genuino nel paese; lo si fa venire dalla Provenza.
*Sì, sia benedetta questa povera e rude terra! Vi ero entrato debole e malato, e stavo per uscirne, nonostante tutto, fortificato, press'a poco ristabilito.
 
==Voci correlate==
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[[Categoria:Luoghi di Genova]]