Jung Chang: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m formattazione
le Guardie Rosse
Riga 5:
Nelle adunate di denuncia, il pezzo forte del regime maoista, veniva praticato il [[cannibalismo]]. Le vittime venivano macellate e alcune parti scelte dei loro corpi, il cuore, il fegato e talvolta il pene asportate, spesso prima che i poveretti fossero morti, cucinate sul posto e mangiate in quelli che all'epoca erano chiamati "banchetti di carne umana".<ref>Da ''Mao la storia sconosciuta'' Longanesi, Milano, 2006; citato in Massimo Introvigne, ''Quando i comunisti mangiavano (per davvero) i bambini'', ''il Domenicale. Settimanale di cultura'', anno 5, n. 38, 23 settembre 2006 (articolo riportato in ''[http://www.cesnur.org/2006/mi_09_23.htm Cesnur.org]'').</ref>
 
==[[Incipit]] di ''Cigni selvatici''==
===[[Incipit]]===
All'età di quindici anni mia nonna divenne concubina di un signore della guerra, un generale capo della polizia di un inconsistente governo nazionale cinese. Era il 1924, e la [[Cina]] era in preda al caos. Gran parte del suo territorio, compresa la Manciuria dove viveva mia nonna, era governata dai signori della guerra. L'unione fu combinata dal padre di lei, un funzionario di polizia di Yixian, una cittadina di provincia della Manciuria sudoccidentale, che si trovava circa centossessanta chilometri a nord della Grande Muraglia e quattrocento chilometri a nordest di Pechino.
 
===Citazioni===
[...] il 18 agosto si tenne sulla piazza Tianmen, al centro di Pechino, una manifestazione di proporzioni gigantesche, alla quale partecipò oltre un milione di giovani. Per la prima volta Lin Biao apparve in pubblico come vice di Mao e suo portavoce: tenne un discorso invitando le Guardie Rosse a uscire dalle scuole e a «distruggere i quattro vecchi», che erano poi «le vecchie idee, la vecchia cultura, le vecchie tradizioni e le vecchie abitudini».<br>Seguendo quell'oscuro invito, in tutta la Cina le Guardie Rosse scesero in strada, dando sfogo al vandalismo, all'ignoranza e al fanatismo. Saccheggiarono le case, fracassarono oggetti di antiquariato, strapparono dipinti e saggi di calligrafia. Furono accesi dei falò per bruciare i libri e nel giro di pochissimo tempo quasi tutti i tesori delle collezioni private furono distrutti. Molti scrittori e artisti si suicidarono dopo essere stati percossi, umiliati e costretti ad assistere al rogo delle proprie opere. (16. «Volare in cielo e perforare la terra». Le Guardie Rosse di Mao (giugno-agosto 1966), p. 363)
 
==Note==