Vittorio Alfieri: differenze tra le versioni

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===Citazioni===
*L'[[Italia]] è dunque stata sotto tutti gli aspetti ciò che non sono finora mai state l'altre regioni del globo. E ciò attesta, che gli uomini suoi, considerati come semplici piante di più robusta tempra vi nasceano; e le piante, nello stesso terreno, rinascono pur sempre le stesse, ancorché per alcun tempo le disnaturi a forza il malvagio cultore. (da ''Del Principe e delle lettere'', III, II, citato in [[Giuseppe Fumagalli]], ''[[s:Indice:Chi l'ha detto.djvu|Chi l'ha detto?]]'', Hoepli, 1921, p. 300)
*[[Lettura|Leggere]], come io l'intendo, vuol dire profondamente pensare. (I, 8)
*[[Montaigne]], oltre lo stemma gentilizio, (che in quei tempi serviva ancora d’usbergo) dalle due tirannidi e principesca e pretesca si sottrasse anche dietro alla scorza del pirronismo, e di un certo molle faceto, che tutti i suoi scritti veramente filosofici avviluppa, senza punto contaminarli. (II, 9)
*La ragione ed il vero sono quei tali conquistatori, che, per vincere e conquistare durevolmente, nessun'altra arme debbono adoperare, che le semplici parole. Perciò le religioni diverse, e la cieca obbedienza, si sono sempre insegnate coll'armi; ma la sana filosofia e i moderati governi, coi libri. (III, 10)