Veganismo: differenze tra le versioni

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*Ho letto un paio di buoni libri e ho compreso le implicazioni etiche del mangiare carne e gli innumerevoli altri modi con cui si abusa degli animali e della natura. Mi ha fatto piangere. Semplicemente non c'è necessità per noi di consumare prodotti di origine animale e causiamo molti danni in questo modo; ciò equivale a un crimine. Non posso essere altro che vegano dopo aver compreso questo. ([[Alexander Dargatz]])
*Ho passato molti anni in tournée per il mondo [...]. Canti, balli, reciti, dormi poco [...], cambi fuso orario da un giorno all'altro... insomma, mica una passeggiata. E lì ho messo veramente il mio stile di vita alla prova: se, malgrado quelle circostanze, il mio corpo continuava a darmi la forza di vivere e lavorare come dicevo io, allora, era veramente una scelta valida. I momenti più difficili in tournée sono i weekend perché di solito fai cinque repliche in tre giorni [...]. E indovina chi era l'unica del cast in piedi domenica sera, dopo la quinta? La vegana! Prova riuscita. ([[Jessica Polsky]])
*I fasciovegani hanno un obiettivo molto chiaro, molto esplicito quanto pericoloso: forgiare un uomo nuovo, cambiare la mentalità degli esseri viventi del pianeta, annullare le diversità in nome dell'uguaglianza assoluta tra individuo e animale. ([[Giuseppe Cruciani]])
*Il vegetariano ha un grande difetto alimentare: se non sta attento, si rimpinza di formaggi e si ritrova in un amen sovrappeso e con colesterolo e trigliceridi a mille. È per questo che ho cominciato a comprare prodotti per vegetariani e vegani. Li si trova anche all'ipermercato, ormai. Dalla cotoletta di soia surgelata ai burger di miglio, di soia, di farro, di spinaci. Fino alle (mini)cotolette alla milanese di seitan o al tofu classico o aromatizzato, passando per il seitan fresco o alla piastra. I carnivori, che hanno sempre questo atteggiamento da bulli quando si trovano davanti un vegano, sono convinti che queste pietanze facciano schifo e rispondono col sempiterno "fatti una fiorentina": al contrario, sono prodotti quasi sempre buonissimi. Ho capito perché i vegani stanno bene: perché mangiano sano, sì, ma pure perché mangiano bene. ([[Andrea Scanzi]])
*Io ho smesso di mangiare animali nel 1987, ma sono diventato vegano solo il primo gennaio 2011, eppure non ho cambiato le mie motivazioni: quando decisi di passare al vegetarismo, lo feci perché non volevo contribuire all'uccisione di animali. [...] fingevo di non sapere che la produzione di latte e uova è parte della stessa catena di sfruttamento e morte che produce la carne. Non andavo fino in fondo nei miei pensieri e nelle mie scelte [...]. Quando diventi vegetariano, i familiari e gli amici si preoccupano per la tua salute e tu cominci a sentirti diverso; sai che ogni invito a pranzo comporterà la necessità di spiegare i motivi per cui non mangi carne e così via. Alla fine i più si fermano lì e non osano andare oltre: dire no a tutto ciò che comporta sfruttamento e morte per gli animali, quindi latte, uova, lana eccetera. Sembra impossibile, una cosa da estremisti e asociali. Ma bisogna ricordare che estremisti e asociali erano definiti i vegetariani fino a poco tempo fa; ora che il vegetarismo è più diffuso e accettato, quest'etichetta è passata a stigmatizzare i vegani. [...] In realtà credo che l'unico modo per essere davvero vegetariani, cioè rispettosi degli animali, sia la scelta vegan e spero che presto il termine vegetariano torni ad indicare un'alimentazione a base vegetale e non lacto-ovo-vegetariana come avviene ora. ([[Lorenzo Guadagnucci]])