Stendhal: differenze tra le versioni

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*Noi vediamo le cose quali la nostra testa se le figura. Bisogna quindi conoscere questa nostra testa.<ref>Da ''Pensées diverses'', citato in [[François Grégoire]], ''I grandi problemi metafisici'', traduzione dal francese di Giulia Vecchi, terza edizione, Garzanti, Milano, 1960, p. 23</ref>
*Parto. Non dimenticherò né la via Toledo né tutti gli altri quartieri di [[Napoli]]; ai miei occhi è, senza nessun paragone, la città più bella dell'universo.<ref>Da ''[http://gallica.bnf.fr/ark:/12148/bpt6k69362.zoom.f23.pagination.langFR# ''Rome, Naples et Florence]'', a cura di Henri Martineau, Paris, Le divan, 1927 vol III, p. 22, annotazione dell'8 marzo 1817</ref>
*Portare la lettera alla signora Mojon, in contrada Balbi; è questo uno dei tre nomi<ref>Stendhal considera [[via Balbi]], [[Via Cairoli (Genova)|via Cairoli]] e [[Via Garibaldi (Genova)|via Garibaldi]] come un'unica via</ref> dell'unica grande via, che è anche la più bella d'Italia.<ref name=viaggio1828>Da ''Viaggio italiano 1828'', Istituto Geografico De Agostini, Novara, 1961, p. 10</ref>
*Si prende un ragazzino, gli si dànno 4 soldi e vi guida al porto e alla [[Basilica di Santa Maria Assunta (Genova)|chiesa Carignano]]; è anche una delle più belle vedute d'Italia: il mare e la costa fino a Savona.<ref name=viaggio1828/>
*Sono convinto che il popolo inglese, sottoposto alle situazioni che dal 1530 avvelenano l'[[Italia]] in tutte le maniere e da ogni parte, sarebbe più disprezzabile.<ref>Citato in Giordano Bruno Guerri, ''Gli italiani sotto la chiesa''</ref>
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==''Memorie di un turista''==
*Ho preso alloggio nel grande albergo di moda, ''[[Hotel Croce di Malta|la Croce di Malta]]'', dove, com'era da prevedersi, sono stato servito malissimo. Durante le diciannove ore che mi sono fermato a Genova, mi hanno cambiato di camera tre volte, e alla fine il ''cameriere''<ref>in italiano nel testo originale</ref> non sapeva più dove fossi. (p. 563)
*La città {{NDR|[[Genova]]}} è mirabilmente situata ad anfiteatro sul mare. Fra la montagna, alta quattro volte Montmartre, e il mare, si è trovato giusto il posto per tre vie orizzontali: una, larga otto piedi, è quella del grande commercio, e vi si trova il caffè elegante; l'altra, dietro il muro del porto, è abbandonata ai marinai dell'infima classe; la terza, infine, la più vicina alla montagna e che porta successivamente i nomi di ''[[Via Balbi|Balbi]]'', ''[[Via Garibaldi (Genova)|Nuova]]'' e ''[[Via Cairoli (Genova)|Nuovissima]]'', è una delle vie più belle del mondo.<br>La sua architettura è ardita, piena di vuoti e di colonne, e ricorda quella di Paolo Veronese o le decorazioni della ''Scala'' di Milano. (p. 563)
*Dopo aver errato di palazzo in palazzo, per più d'un'ora, in questa bella via, ho cercato un caffè; sono tutti bruttissimi e meschini qui a [[Genova]], città dedita solo agli affari.<br>Dato questo carattere, tutti sono disposti ad esservi utili ''per guadagnare qualcosa''. Che differenza, buon Dio! dai napoletani, così indifferenti ad ogni idea di lucro e così filosofi! (p. 564)
*Questa [[Basilica di Santa Maria Assunta (Genova)|chiesa di Carignano]] sarebbe un vero capolavoro di grazia e di nobiltà accanto a Nostra Signora di Loreto (in via Lafitten a Parigi): se non sbaglio è una croce greca, con un'altissima cupola in mezzo. Per L'Italia non ha nulla di eccezionale, ma la posizione è stupenda: l'hanno costruita sopra un monticello che interrompe il general digradare di tutto l'anfiteatro di Genova verso il mare, così che la la si vede dappertutto, condizione essenziale da queste parti perché una chiesa abbia successo. Bisogna che i marinai a cui la tempesta fa paura la vedano di lontano; allorafanno dei voti a quella Madonna che vedono. (p. 565)