Modernità: differenze tra le versioni

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*Il programma della modernità si inceppa proprio in quella che è, sin dall'inizio, la sua idea portante: la capacità della ragione umana. ([[Sergio Lanza]])
*In realtà, non vediamo come la «vita sociale» nel significato prettamente profano inteso dai moderni, possa avere dei legami con la [[spiritualità]], a cui, al contrario, non apporta che impedimenti; essa ne aveva invece quando si integrava in una civiltà tradizionale, ma è precisamente lo spirito moderno che li ha distrutti, o che mira a distruggerli là ove essi ancora esistono; e quindi cosa mai ci si può attendere da uno «sviluppo» il cui tratto caratteristico è proprio di andare all'opposto di ogni spiritualità? ([[René Guenon]])
*La mentalità moderna, quindi, è tale da non poter sopportare alcun [[segreto]] e nemmeno delle riserve; cose del genere, poiché ne ignora le ragioni, le appaiono soltanto come «privilegi» istituiti a vantaggio di qualcuno, ed essa non può più soffrire alcuna superiorità; se si volesse tentare di spiegarle che i cosiddetti «privilegi» hanno un loro reale fondamento nella natura stessa degli esseri sarebbe fatica sprecata, poiché è proprio questo che il suo «egualitarismo» ostinatamente nega. ([[René Guenon]])
*La modernità, che a mio avviso si costituisce in un processo sostanzialmente unitario da Spinoza a Marx (passando per Kant e per Hegel), è invece caratterizzata da una consapevole ripresa del logos razionale e dialogico autosufficiente (non asservito cioè alla razionalizzazione della teologia monoteistica cristiana, ebraica e musulmana). ([[Costanzo Preve]])
*La modernità nasce su due paradigmi. La singolarizzazione, cioè l'individuo in sé e il funzionalismo. ([[Pietro Barcellona]])