Emilio Isgrò: differenze tra le versioni

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Corretto: "un artista"
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*Per quanto poi riguarda il mio legame con la Sicilia, devo dire che è ancora fortissimo, ma non esclusivo, perché vengo da una famiglia che mi ha educato all'amore e al rispetto per le culture e le persone diverse da me, anche le più distanti. È per questo che in Brasile mi sento brasiliano, in Germania tedesco e in America americano. Questo non mi impedisce, tuttavia, di vedere anche i limiti dei popoli da me avvicinati, non diversamente da come vedo i difetti della mia terra.<ref name=espoarte>Dall'intervista di Anita T. Giuga, ''[http://www.espoarte.net/arte/emilio-isgro-disobbedisco-anche-alle-rondini/#.VQHnV47bOmI Emilio Isgrò: "Disobbedisco anche alle rondini"]'', ''EspoArte.net'', 2 settembre 2010.</ref>
*Sono felice che qualcuno scopra la vena siciliana che scorre in larga parte del mio lavoro. Questo non per un malinteso localismo, ma perché penso che l'arte debba sottrarsi all'omologazione dell'universo alla quale oggi è sottoposta. L'arte non deve dire sempre "obbedisco", come disse Garibaldi sofferente e stanco al Comando Supremo che gli imponeva di arretrare. L'arte, semmai, deve imparare a disobbedire anche ai suoi committenti se vuol sopravvivere. Proprio per questo ho cancellato il famoso telegramma dell'"obbedisco". Perché fosse chiaro a tutti, anche a chi non si occupa d'arte ma sa perfettamente chi è Garibaldi, che è finito il tempo di un'arte che parla soltanto a se stessa.<ref name=espoarte/>
*Voglio far sentire la crisi senza fare disperare le persone. Se un' artista osa tanto e l'artista è una persona fragile, può farlo anche la società.<ref name=italia/>
 
==Note==