Gaston Bouthoul: differenze tra le versioni

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*''I motivi politici che spingono a far aumentare sistematicamente la popolazione, senza tener conto delle risorse e sacrificando il miglioramento del livello di vita, sono tutti fondati sull'aggressività''. Si tratta di preparare una guerra e di disporre di effettivi abbondanti in vista dei futuri massacri. (Parte seconda, Gli equilibri demo-economici, ''La «guerra degli uteri»'', p. 143)
 
*Lo studio delle crisi economiche dimostra che sul piano economico, come nella quasi totalità dei fenomeni biologici, la natura abbandonata a se stessa ha sempre la tendenza a passare da un eccesso all'altro. Contrariamente ai filosofi ottimisti, convinti come [[Gottfried Wilhelm von Leibniz|Leibniz]] che ''natura non facit saltus''<ref>{{cfr}} [[w:Natura non facit saltus|voce su Wikipedia]]</ref>, la natura nel campo della vita ne pratica di continuo e procede sempre con brusche oscillazioni. ''Ignora la tecnica del frenaggio e la sostituisce con bruschi periodi di distruzione''. È indifferente alle sofferenze che sono la logica conseguenza di questi strattoni e di questi riadattamenti periodici. (Parte seconda, Che cos'è la sovrappopolazione, ''I ritmi dell'oblio collettivo'', p. 153)
 
*Per poter iniziare una guerra bisogna disporre di eccedenze: eccedenza di capitali, eccedenza di uomini giovani che si possano sacrificare nei combattimenti senza troppi danni per la collettività. Un capo di stato o una classe dirigente che iniziano una guerra sottintendono di potersi permettere di far morire un certo numero di giovani per ottenere una soddisfazione di prestigio, di potenza o di arricchimento. Questa è una delle principali molle dell'imperialismo.<br>Superiorità tecnica unità alla pressione demografica, ecco le condizioni ottime dell'aggressività. (Parte terza, Aggressività collettiva e struttura demografica, ''La guerra attività di lusso'', pp. 238-239)
 
*Impedire che i popoli crescano più rapidamente delle loro risorse è l'unico modo per frenare i loro impulsi bellicosi. Tutti i piani di disarmo sono falliti. ''Tutti i programmi di pace sono stati un insuccesso, ma uno solo non è stato mai preso in considerazione, il disarmo demografico e la pianificazione delle nascite e delle popolazioni. Giacché chi procrea inconsideratamente minaccia tutti gli altri''. (Parte terza, La pianificazione demografica, ''Fermare l'aumento delle nascite o prepararsi alla guerra'', p. 268)