Giuseppe Tornatore: differenze tra le versioni
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*La migliore scuola di cinema sia andare al cinema.<ref name=cine>Citato in ''[http://www.corriere.it/foto-gallery/spettacoli/16_maggio_26/giuseppe-tornatore-siciliano-che-ha-incantato-hollywood-4b90aa1a-2318-11e6-b255-35db1d345628.shtml Giuseppe Tornatore, il siciliano che ha incantato Hollywood]'', ''Corriere.it'', 26 maggio 2016.</ref>
*Non esiste in tutto il mondo un'altra regione, altrettanto piccola come la Sicilia, ad avere ispirato tanto cinema quanto quello che ha ispirato la Sicilia. È quasi un caso, ed è stato studiato molte volte. Perché il cinema si innamora sempre della Sicilia e non smette di desiderare di raccontarla? E per quanto l'argomento possa cinicamente sembrare ormai logorato e compiuto, invece si trovano sempre nuovi modi di osservarla, di tornare a narrarla, a raccontarla. Perché? È un interrogativo rispetto al quale sono state tentate diverse risposte, ma nessuna è riuscita a svelare il mistero. Una volta l'ho chiesto a [[Leonardo Sciascia]], che se ne intendeva. Mi disse: "Si è sempre fatto e sempre si farà cinema sulla Sicilia perché la Sicilia è di per sé cinema". È un luogo cinematografico, come in geometria e in matematica si chiamerebbe ''luogo geometrico'' l'insieme di tutte le cose che hanno la stessa caratteristica. In Sicilia trovi tutto ciò che può servire per raccontare qualunque tipo di storia. [...] Il motivo per cui il cinema non ha mai smesso è perché è una terra di grande fantasia, una terra che ti offre storie tragiche, come quella di Salvatore Giuliano, però è anche la regione in cui si può fare un film bellissimo come Kaos dei fratelli Taviani, attiggendo alle novelle di [[Luigi Pirandello|Pirandello]]. Si può fare tutto in Sicilia, si può girare qualunque tipo di storia, e saranno sempre storie universali, che possono essere capite e amate ovunque. Si può scherzare, si può fare la tragedia, si può scherzare sulla tragedia, come ha fatto [[Pietro Germi|Germi]]. Si può fare tutto. Tutto. Questo spiega, secondo me, il caso.<ref>Dall'incontro Sud e Regia, coordinato da Mario Sesti nell'ambito del Taormina Film Fest 2013; audio disponibile in ''[https://www.youtube.com/watch?v=id1STH6xiTE Tornatore: "Il Cinema si innamora sempre della Sicilia"]'', ''Youtube.com''</ref>
*{{NDR|Sulla [[Sicilia]]}} Non smetteremo mai di pensare che sia una terra meravigliosa, dalla quale però, prima o poi, sei costretto a fuggire, e dopo la fuga, come dice Dacia {{NDR|Dacia Maraini}}, sei costretto a non smettere mai di chiederti perché sei fuggito. Che poi non è una fuga. Per me è un ricorrere forse alla condizione ideale per capire la Sicilia, e Bagheria ovviamente, cioè la distanza. È la distanza che ci aiuta a capire bene ciò che vivendo per le vie di questa terra meravigliosa non riesci a mettere a fuoco. La distanza invece aiuta.
*Premesso che di Baarìa mi restano la dolcezza e l'orgoglio di averlo fatto e la grande soddisfazione per come in fondo è andata, la ferita riguarda la speculazione che si è fatta sopra quel film. Tutti quei veleni, quelle cose dette in malafede...Tutto è nato quando Berlusconi, la sera prima che fosse proiettato alla Mostra di Venezia, ha detto che Baarìa è un capolavoro. Un errore che nessun produttore avrebbe commesso. Il suo giudizio ha alzato un muro. E dunque, dei soldi dati da Berlusconi al mio film si doveva diffidare, ma erano apprezzabili per tutti gli altri venti progetti da lui finanziati. Un critico, ancora prima di vederlo, disse: può essere Kubrick, io lo faccio a pezzi. Un altro scrisse: il film, ovviamente, non parla di mafia. A parte il fatto che non è vero, cosa si vuole insinuare con ovviamente? Va detto che la maggioranza dei recensori giudicò liberamente, senza farsi condizionare. Ma non riesco a dimenticare certe porcherie.<ref>Citato in ''[https://web.archive.org/web/20160101000000/http://archiviostorico.corriere.it/2012/luglio/30/Tornatore_quante_invidie_soffro_ancora_co_9_120730067.shtml Tornatore: quante invidie soffro ancora per «Baarìa»]'', ''Corriere.it'', 30 luglio 2012.</ref>
*Sicuramente la figura di [[Dacia Maraini]] e tutta la sua opera hanno avuto un ruolo decisivo negli anni della mia formazione, insomma. Da ragazzo, le figure di cui si parlava a Bagheria
*Vorrei fare tutto, dall'operatore di macchina al fonico, dal produttore alla comparsa. L'attore no: ci ho provato al liceo, con Pirandello, ed ero un cane.<ref name=cine/>
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