Vittorio Pozzo: differenze tra le versioni

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[[ImmagineFile:Vittorio Pozzo 1920 year.jpg|thumb|Vittorio Pozzo nel (1920)]]
'''Vittorio Pozzo''' (1886 – 1968), calciatore e allenatore di calcio italiano.
 
==Citazioni di Vittorio Pozzo==
*{{NDR|Su [[Giuseppe Meazza]]}} Averlo in squadra significava partire dall'1-0.<ref>Citato in ''Campioni del mondo. Quarant'anni di storia del calcio italiano'', CEN, Roma 1968.</ref>
*{{NDR|Nel 1960-1961}} L'uomo che lo {{NDR|il Catania}} allena è un prototipo di questa forza morale: [[Carmelo Di Bella|Di Bella]] è un esempio di come la semplicità possa, in certi momenti critici, prevalere sulle forze complesse. È un ragazzo semplice, Di Bella, un ragazzo d'oro. Il contributo che sta portando al calcio italiano in questo complesso periodo di vita è più che notevole.<ref>Citato in Antonio Buemi, Carlo Fontanelli, Roberto Quartarone, Alessandro Russo, Filippo Solarino, ''Tutto il Catania minuto per minuto'', GEO Edizioni, Empoli, 2010, p. 193.</ref>
*{{NDR|Nel 1935 sulSul [[Quinquennio d'oro]]}} La Juventus, società dai dirigenti sagaci, dall'ambiente organizzato, dai giuocatori di classe, ha vinto con una squadra che è al suo tramonto, forse il suo più bel campionato. Bello perché è l'intelligenza che lo illumina. La calma, l'accortezza, il freddo calcolo, la precisione sfoderate dal più che trentatreenne Rosetta a Firenze sono l'indice della forza della squadra, la base prima dei suoi successi. È difficile, terribilmente difficile vincere un campionato in Italia. Di questa competizione noi siamo riusciti a fare una fornace ardente. Una fornace che è una meravigliosa fucina di energie fisiche e morali, ma in cui il cammino da battere non si riesce a discernerlo se non si posseggono qualità di eccezione. Una compagine mediocre, il campionato italiano non lo vincerà mai. Queste doti di eccezione, gli uomini che compongono la vecchia squadra della Juventus le possedevano, le han possedute finora nella misura necessaria. Passeran degli anni prima che questi uomini, che tante soddisfazioni han contribuito a dare all'Italia calcistica, vengano dimenticati.<ref>Citato suin ''La Stampa'', 4 giugno 1935; citato in Angelo Carotenuto, ''[http://carotenuto.blogautore.repubblica.it/2016/04/26/1935-laltra-juve-dei-5-scudetti-cosa-si-scrisse/?refresh_ce 1935. L'altra Juve dei 5 scudetti: cosa si scrisse]'', ''Repubblica.it'', 26 aprile 2016.</ref>
*Un gladiatore fu [[Umberto Caligaris|Caligaris]]. L'energia e la volontà personificata. Il combattente nato. L'ambizione stessa che aveva di emergere, lo portava ad affrontare qualsiasi sacrificio, a fermamente volere, a correre qualunque rischio. Sul campo era un trascinatore, colla parola e coll'esempio. I suoi lineamenti duri, angolosi, volitivi — il fronte sempre bendato da un fazzoletto — trovavano diretta corrispondenza nei suoi atteggiamenti sul campo. Ambidestro, possedeva un rimando di una potenza spettacolosa. La specialità sua era il rinvio a forbiciata, per cui rimaneva un istante in aria come se stesse per spiccare il volo. Veloce, sicuro di se, deciso, non c'era avversario, per duro che fosse, che gli incutesse timore.<ref>Citato in Vittorio Pozzo, ''[http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,libera/action,viewer/Itemid,3/page,2/articleid,1126_01_1940_0252_0002_16116727/ Un gladiatore]'', ''La Stampa'', 20 ottobre 1940, p. 2.</ref>
 
==Citazioni su Vittorio Pozzo==