Dante Graziosi: differenze tra le versioni

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*La gente di [[campagna]] a quei tempi non andava in ferie, neanche un'ora, anzi nel pieno dell'agosto i contadini restavano padroni del campo, mentre i cittadini se ne andavano in vacanza; la domenica assolata li vedeva a crocchi nella grande piazza o sotto i portici o nei caffé, con i loro vestiti di fustagno, a parlare senza fretta; per loro infatti il tempo non lo segna l'orologio, ma il percorso del sole nell'arco del cielo. (da ''Una Topolino amaranto'', Rusconi, Milano, 1980)
*Il babbo frequentava volentieri il Mulino della Baraggia: vi andava quando voleva fare una passeggiata in bicicletta, magari con un sacchetto di granoturco sul manubrio per riportarne farina da polenta. [...] Il mugnaio, là dentro, quando tutte le macine giravano, sembrava un patriarca felice nel centro del suo mondo; per cavargli di bocca qualcosa, il babbo doveva toccare due soli argomenti, la guerra sul Carso o la pesca delle trote nello slargo della gora. (da ''Storie di brava gente'', Rusconi, 1982)
*Per il piatto forte venne al tavolo l'albergatore: «Sciur Erculin, il bollito gras o magar?» «Tant!» fu la risposta impressionante del babbo che, a distanza di sessant'anni, mi suona ancora nelle orecchie; non importava che il bollito fosse grasso o magro, purché fosse tanto, a dimostrazione che c'era una fame secolare da saziare, e che il bollito misto non era cosa di tutti i giorni. (da ''Storie di brava gente'' in ''Le storie della risaia'')
*Le danze ripresero in attesa della cena, che cominciava con il brodo del bollito e continuava con quella carneficina di volatili rimasti in abbondanza dal pranzo, i formaggi, tra cui il nostro gorgonzola, e frutta fin che se ne voleva. (da ''Nando dell'Andromeda'' in ''Le storie della risaia'')
*«Ci sono ancora i suoi genitori?» mi chiese il contadino. «Certo che ci sono», risposi, «a Granozzo e stanno benone, grazie a Dio». «Dicevo così», mi ribatté, «perché io voglio darle un po' di miele particolare, quello spremuto con la pappareale, basta un cucchiaino ogni mattina per mantenersi giovani e sani. Io lo prendo sempre e poi ci bevo dietro un bicchiere di vino della mia collina» (da ''Una Topolino amaranto'' in ''Le storie della risaia)