Edvard Munch: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Edvard Munch==
*Camminavo lungo la strada con due amici, quando il sole tramontò. Il cielo si tinse all'improvviso di rosso sangue. Mi fermai. Mi appoggiai, stanco morto a un recinto. Sul fiordo nero azzurro e sulla città, c'erano sangue e lingue di fuoco. I miei amici continuavano a camminare e io tremavo ancora di paura e sentivo che un grande urlo, infinito, pervadeva la Natura.<ref>Dal ''Diario personale'' in ''Frammenti sull'arte'', Abscondita, 2007, p. 48; citato in Francesco Eugenio Negro, ''L'uomo come opera d'arte: etica ed estetica in medicina'', FrancoAngeli, 2012, [https://books.google.it/books?id=1FOUeUQoW8kC&pg=PA67 p. 67]. ISBN 8856844850</ref>
*Dopo aver acceso la lampada vedo improvvisamente la mia ombra enorme che va dalla parete al soffitto. E nel grande specchio sopra la stufa vedo me stesso, il mio stesso volto spettrale. E vivo con i [[morte|morti]], con mia [[madre]], mia sorella, mio nonno e mio [[padre]], soprattutto con lui. Tutti i ricordi, le più piccole cose, vengono alla superficie.<ref>Citato in Giorgio Cricco e Francesco Paolo Di Teodoro, ''Itinerario nell'arte - Dall'Art Nouveau ai giorni nostri'', terza edizione versione gialla, editore Zanichelli, 2012, pp. 1738-1739. ISBN 9788808192608.</ref>
*Senza paura e malattia la mia vita sarebbe una barca senza remi. (citato in ''Itinerario nell'Arte: Volume 3'')