Massimo Bontempelli: differenze tra le versioni

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*La prima qualità delle anime candide è la incapacità di accettare i giudizi altrui e farli propri [...] [[Luigi Pirandello]] si affacciò anima candida alla vita e alla intelligenza delle cose, in uno dei tempi meno candidi che si possono immaginare. (dalla commemorazione di Luigi Pirandello del 17 gennaio 1937, in ''Introduzioni e discorsi'', Bompiani, 1964<sup>5</sup>)
*M'affacciavo al Mistero, ero solo in faccia a un mistero che era grande come tutto il creato. (da ''Mia vita morte e miracoli'', in ''Racconti e romanzi'', a cura di P. Masino, Mondadori, Milano, 1961, p. 929.)
*{{NDR|Questo vuol dire che lei condivide le idee sull'arte professate dai partiti marxisti?}} No, non le condivido, perché secondo queste idee in pratica gli artisti dovrebbero trattare argomenti che interessino i marxisti, mentre io penso che l'arte debba essere libera per essere efficace. Questa è certamente una delle ragioni per le quali non mi sono iscritto al Partito Comunista Italiano. D'altra parte io credo di poter rendere al comunismo maggiori servigi in questa posizione che non in quella di iscritto. {{NDR|Che cosa pensa allora dello sforzo di adeguamento comunista dell'arte di [[Elio Vittorini]]?}} Che è uno sforzo semplicemente inumano, che si può seguire perfettamente nel corso delle sue opere, e che non gli giova.<ref>Dall'intervista di Alfredo Pieroni, ''PerchèPerché Bontempelli ha "detto male" dei romani (Nostra intervista)'', ''La Fiera Letteraria'', 27 marzo 1947</ref>
*[[Noia]] è non sapersi accorgere delle variazioni minime, quelle dalle quali comincia il cammino per scendere in profondità. (da ''Ali dell'Ippogrifo'', in ''Racconti e romanzi'', a cura di P. Masino, Mondadori, Milano, 1961)
*Passando davanti alle Giubbe Rosse, che allora erano i Portici d'Academo e i Giardini di Epicuro della intelligenza fiorentina, potei contemplare con venerazione, oltre i vetri, la magnetica fluidità del corpo di [[Giovanni Papini]], che svolgendo allora la sua rapida "esperienza futurista", dettava un articolo per ''Lacerba'', il giornale della maturità del futurismo. (da ''La vita intensa'', 1978, p. 100)