Winston Churchill: differenze tra le versioni

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*Non ho altro da offrire che sangue, fatica, lacrime e sudore. (dal ''discorso alla Camera dei Comuni'' del 13 maggio 1940, replicato alla BBC circa un mese dopo <ref>Winston Churchill, ''op. cit.'', Volume 3° ''The Fall of France'', 1° capitolo ''The National Coalition'', p. 22</ref>)
*Non siamo un popolo giovane con un passato innocente e una piccola eredità. Ci siamo accaparrati [...] una quota assolutamente sproporzionata dei beni e dei traffici mondiali. Abbiamo tutti i territori che vogliamo, e la nostra pretesa di essere lasciati in pace a godere di possedimenti vasti e splendidi, acquisiti principalmente con la violenza, mantenuti in gran parte con la forza, in molti casi sembra agli altri più irragionevole che a noi. (da un discorso al parlamento, prima della [[prima guerra mondiale]]; citato in Chomsky 2004, p. 33)
*Per quanto visto circa i nostri amici sovietici sono convinto che non vi sia nulla che essi ammirino e rispettino tanto come la forza e non vi è nulla verso cui abbiano minor rispetto che la debolezza militare. <ref>Citato in Ennio Di Nolfo, <nowiki>''</nowiki>Storia delle relazioni internazionali. {{small|Dal 1918 ai giorni nostri<nowiki>}}''</nowiki>, Editori Laterza, Roma, 2008, <nowiki>p. 651. ISBN 978-88-420-8734-2</nowiki>, pag. 651</ref>
*Potevano scegliere fra il disonore e la [[guerra]]. Hanno scelto il disonore e avranno la guerra. {{NDR|riferendosi agli accordi di Monaco di Baviera del 29-30 settembre 1938}} (citato in G. Sabbatucci e V. Vidotto, ''Il mondo contemporaneo'', Laterza, 2006, p. 373)
*Quando penso ancora a tutte queste [[preoccupazione|preoccupazioni]], ricordo la storia di un uomo che, sul suo letto di morte, disse che tutta la sua vita era stata piena di preoccupazioni, la maggior parte delle quali per cose che mai accaddero.
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*Un'indifferenza alla logica, laddove possa condurre facilmente a gravi affanni, è una delle più spiccate peculiarità [[Inghilterra|inglesi]]. (''Marlborough'', vol. I <ref>Citato in John Lukacs, ''Churchill – Visionario Statista Storico'', p. 113</ref>
*Una pecora in abito da pecora. {{NDR|Riferendosi a [[Ramsay MacDonald]]}} (citato in Nigel Rees, ''Sayings of the Century'', p. 106, citando William Safire, ''Safire's Political Dictionary'', 1980. Citazione spesso erroneamente ritenuta riferita a [[Clement Attlee]])
*Per quanto visto circa i nostri amici sovietici sono convinto che non vi sia nulla che essi ammirino e rispettino tanto come la forza e non vi è nulla verso cui abbiano minor rispetto che la debolezza militare. <ref>Citato in Ennio Di Nolfo, <nowiki>''</nowiki>Storia delle relazioni internazionali. Dal 1918 ai giorni nostri<nowiki>''</nowiki>, Editori Laterza, Roma, 2008, <nowiki>ISBN 978-88-420-8734-2</nowiki>, pag. 651</ref>
*Tutte le grandi cose sono semplici, e molte possono essere espresse in una sola parola: libertà, giustizia, onore, dovere, misericordia, speranza.<ref>{{Cita web|url = http://www.radicali.it/20121219/tutte-grandi-cose-sono-semplici/|titolo = “Tutte le grandi cose sono semplici”|editore = radicali.it|data = 2012|accesso = 29 dicembre 2016}}</ref>
 
=== Su Mussolini ed il fascismo ===
*L'Italia [...] è retta da un governo che, sotto la sicura guida del signor Mussolini, non arretra di fronte alle logiche conseguenze della realtà economica e ha il coraggio di imporsi i correttivi finanziari indispensabili per stabilizzare la ripresa del paese.<ref>Dal comunicato emesso dopo l'accordo conclusivo di Londra del 28 gennaio 1926, con il quale la Gran Bretagna riduceva in modo massiccio i debiti che l'Italia aveva contratto con lei nel corso della prima guerra mondiale. Allora Churchill era Cancelliere dello Scacchiere, carica equivalente al nostro Ministro delle finanze. Citato in Richard Lamb, ''Mussolini e gli inglesi'', p. 125.</ref>
*{{NDR|A [[Benito Mussolini|Mussolini]]}} Se fossi stato un italiano, sono sicuro che avrei dato la mia entusiastica adesione alla Vostra vittoriosa lotta contro gli appetiti e le passione bestiali del leninismo... L'Italia ci ha offerto l'antidoto necessario al [[veleno]] russo. D'ora in poi nessuna grande nazione sarà priva dei mezzi decisivi per proteggersi contro la crescita del cancro bolscevico. (1927: citato in George Orwell, ''Chi sono i criminali di guerra?'', in ''Tra sdegno e passione'', p. 369)
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*Il signor Mussolini è il più grande legislatore fra i viventi. (1933<ref>Citato in Richard Lamb, ''Mussolini e gli inglesi'', p. 108, con ampio dettaglio di riferimenti documentali.</ref>)
*Gettare un esercito di un quarto di milione di uomini, comprendente il fior fiore della popolazione maschile italiana, su uno sterile lido distante duemila miglia dalla patria, contro l'opinione del mondo intero e senza controllo dei mari e quindi, in questa situazione, imbarcarsi in quella che può essere una serie di campagne contro un popolo ed in regioni che nessun conquistatore in quattromila anni ha ritenuto che valesse la pena di sottomettere, è un rendersi ostaggio del destino, che non ha un parallelo in tutta la storia. (da un discorso tenuto al ''City Carlton Club'' di Londra nel settembre del 1935 a proposito dei preparativi di [[Benito Mussolini]] per invadere l'Abissinia<ref>Da ''The second world war'', Volume I ''The gathering storm'', 10° capitolo ''Sanctions aginst Italy, 1935'', Cassel & Company LTD, Londra, 1964.</ref>)
*Che {{NDR|[[Benito Mussolini]]}} sia un grand'uomo io non lo nego... ma è anche un criminale.<ref>Citato in Guido Gerosa, ''Churchill'', Mondadori, 1972, p. 98.</ref>
 
===Attribuite===