Gaetano Scirea: differenze tra le versioni

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*Era uno dei giocatori più forti del mondo, ma era troppo umile per dirlo o anche solo per pensarlo. Il suo essere silenzioso e riservato forse gli toglieva qualcosa in termini di visibilità, ma certamente gli faceva guadagnare la stima, il rispetto e l'amicizia di tutti, juventini e non. Questo non significa che fosse un debole o che non avesse niente da dire: al contrario, era dotato di una grande forza interiore e sapeva parlare anche con i suoi silenzi. Io e lui avevamo caratteri completamente opposti, ma stavamo bene insieme. Una volta venne a trovarmi al mare e giocammo insieme a nascondino. Una cosa strana per dei professionisti di serie A, invece faceva parte del nostro modo di stare insieme e di divertirci in maniera semplice. Nel calcio d'oggi credo che si sarebbe trovato un po' spaesato, ma solo a livello personale. Calcisticamente era uno molto competente e avrebbe saputo rendersi anche autorevole. Diciamo che personaggi con il suo carattere, al giorno d'oggi, nel mondo del calcio non ce ne sono più. ([[Marco Tardelli]])
*Feci da cronista i mondiali dell'82, ti chiedevi se fosse vero. Una persona incredibilmente squisita, era sempre un signore sia dentro il campo dove doveva anche intervenire duramente che fuori. ([[Mario Sconcerti]])
*Gaetano era soprattutto un uomo speciale: umile, per bene, buono. È il ragazzo a cui ogni padre sarebbe felice di dare in sposa la propria figlia. [...] Avevamo un sincronismo perfetto, bastavo uno sguardo per capirci. ([[Sergio Brio]])
*Il mio fuoriclasse era Scirea. Parlava poco, eppure aveva carisma. Era un piacere stare con lui e in qualsiasi occasione, non soltanto sul campo, ti faceva fare bella figura. Il giorno in cui ho preso Scirea, per la prima e unica volta, Achille Bortolotti mi ha detto: «Gaetano te lo porto io a Torino. Perché questo ragazzo è diverso da tutti gli altri». Quando Gai ha smesso di giocare io volevo che diventasse un punto fermo della Juventus. Prima come osservatore, poi come allenatore, ma lo vedevo benissimo anche come uomo di pubbliche relazioni. Aveva qualità fuori dal comune e la sua splendida carriera ne era la conferma. Li riconosci subito i giocatori che hanno qualcosa in più: li vedi da come si muovono in campo e da come leggono il gioco un secondo prima degli altri; se poi sono dotati di spessore umano e pulizia morale hai davanti agli occhi un fuoriclasse anche nella vita. E Scirea lo era. Io gli volevo bene. ([[Giampiero Boniperti]])
*In Italia, il libero di fama internazionale che ha gettato via la scopa con la quale si spazzava l'area, che ha abbandonato le caverne per mettersi a giocare, è stato Gaetano Scirea. Uomo del gioco tranquillo, Scirea ha aperto nuovi orizzonti a un ruolo che era nato per essere essenzialmente difensivo. [...] Giocatore silenzioso, sereno e pudico, passò la vita a schivare inutili stridori ma, senza far rumore, portò a casa sette scudetti, una Coppa dei Campioni, una Coppa Intercontinentale, una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa e un Mondiale. ([[Jorge Valdano]])