Lucio Anneo Seneca: differenze tra le versioni

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*Non giova né si assimila il cibo vomitato subito dopo il pasto. [...] Troppi libri sono dispersivi: dal momento che non puoi leggere tutti i volumi che potresti avere, basta possederne quanti puoi leggerne. [...] Leggi sempre, perciò autori di valore riconosciuto e se di tanto in tanto ti viene in mente di passare ad altri, ritorna poi ai primi. Procurati ogni giorno un aiuto contro la povertà, contro la morte e, anche, contro le altre calamità; e quando avrai fatto passare tante cose, estrai un concetto da assimilare in quel giorno. (I, 2)
*Non si soffre, in effetti, per la mancanza di questi beni, ma per il pensiero della loro mancanza. Chi ha il possesso di sé non ha perso niente: ma quanti hanno la fortuna di possedere se stessi? (lettera 42; 1975)
*Non[...] non [[speranza|sperare]] senza [[disperazione,]] e non disperare senza [[speranza]]. (CIV104, 12; 2000, p. 955)
:''Nec speraveris sine desperatione, nec desperaveris sine spe.''
*Non temiamo la morte, ma il pensiero della morte. (30, 17)
:''Non mortem timemus, sed cogitationem mortis''.