Lorenzo Bedeschi: differenze tra le versioni

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*Certo a distanza di tempo e in mutati contesti non è facile rendersi conto dell'entusiasmo rivoluzionario che aleggiava in questi "cattolici di sinistra" mossi da indubbie ansie religiose. Vi si notava un'esigenza nuova nel tradurre tali ansie in una prospettiva politica non solo teorica, ma anche operativa, per riscattare la cristianità italiana dalle complicità storiche col fascismo riemerse in occasione della guerra spagnola<ref>{{cfr}} [[w:Guerra civile spagnola|voce su Wikipedia]]</ref> <ref>R. A. Webster, ''La Croce e i Fasci. Cattolici e fascismo in Italia'', Milano, 1961. {{NDR|N.d.A}}</ref> e di ridarle la ''leadership'' secondo la trionfalistica concezione leoniana {{NDR|di Leone XIII}} in vista del dopo regime. Di più e in conseguenza di ciò, il fascismo veniva considerato come fenomeno politico delle classi capitalistiche europee per impedire l'avanzata del [[proletariato]], il quale per ciò stesso diventava l'agente principale dell'[[antifascismo]]. (Capitolo secondo ''Attività teorica e pratica fino all'armistizio del '43'', 3. ''Dalla protesta morale alla protesta politica'', p. 63)
 
*Per un quadro meno incompleto della fermentazione che avveniva in area religiosa non si possono certo trascurare le minoranze evangeliche che, come ha dimostrato Scoppola attraverso le carte dell'archivio di Stato, assumevano in questo periodo {{NDR|1943}} "un carattere non più solo estraneo ma ostile al fascismo; la loro propaganda ritorna con insistenza sul valore della pace e dell'amore fraterno nel momento in cui la propaganda ufficiale diffonde sentimenti di odio al nemico." (p. 69)
 
*Si può dire che la Sinistra Cristiana ha ritrovato la propria identità nel vivo della [[Resistenza italiana|lotta di liberazione]] saldandosi definitivamente col movimento operaio socialista, scoprendo il significato politico e operativo dell'unione fra lavoratori cattolici e lavoratori marxisti, proiettando tale intesa anche nel dopo-fascismo per la creazione della democrazia progressiva. (Capitolo terzo ''La fase del Movimento Cattolici comunisti'', 1. ''Ritorno all'attività clandestina'', p. 89)