Matthieu Ricard: differenze tra le versioni

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*I [[pesce|pesci]] sono gli ultimi tra i «senza voce». Non strillano come i maiali quando vengono sgozzati, sono privi di quelle espressioni facciali che potrebbero rivelarci le loro sensazioni e farci commuovere quando li strappiamo all'acqua e li osserviamo «annegare» nell'aria, proprio come potrebbe capitare a noi in acqua. Tuttavia, se osserviamo con attenzione un pesce agonizzante, i suoi sforzi disperati per respirare, gli occhi sbigottiti e i suoi ultimi sussulti la dicono lunga sui tormenti che sta subendo. (p. 118)
*Numerose specie manifestano anche la contrizione. Ciò è particolarmente evidente negli [[elefante|elefanti]]: quando uno di loro è sul punto di morire, i suoi consimili gli si stringono tutt'intorno, provano a farlo rialzare, talvolta tentano persino di nutrirlo. Quando poi constatano che è morto, cercano dei rami che appoggiano sul suo corpo e tutt'intorno, talvolta fino a ricoprirlo completamente. (p. 120)
*Gli umani definiscono «[[bestialità|bestiale]]» tutto ciò che è compiuto brutalmente. Eppure la maggior parte degli animali uccide soltanto per nutrirsi, mentre gli umani sono praticamente i soli a uccidere per odio, per piacere o per crudeltà. (p. 122)
*Le lobby delle imprese di pesca in acque profonde, che come abbiamo già visto con le loro reti [[Pesca a strascico|a strascico]] distruggono brutalmente una biodiversità molto ricca, hanno anch'esse posto l'accento sulle diverse centinaia di posti di lavoro che andrebbero persi se l'Unione Europea dovesse vietare la loro attività. Claire Nouvian, dell'associazione BLOOM, spiega che dieci pescherecci dotati di reti a strascico possono rovinare, in soli due giorni, una superficie di fondale equivalente alla superficie di Parigi. È un po' come se, armati di ruspe, distruggessimo Notre-Dame e la cattedrale di Chartres nel giro di poche ore, per poi rispondere a chi protesta: «Be', se dovessimo fermarci i ruspisti rischierebbero di perdere il lavoro». (p. 123)
 
==Bibliografia==