Matthieu Ricard: differenze tra le versioni

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*Voler conciliare compassione verso gli animali e dieta carnivora è un po' come voler far passare nello stesso tubo acqua calda e acqua fredda. (p. 101)
*Non sarebbe possibile proporre forme di allevamento non violento, in cui ci si limitasse a prendere il latte dalle mucche, la lana dalle pecore e le uova dalle galline, risparmiando loro la vita? In attesa di qualcosa di meglio, questo consentirebbe di avvicinare le posizioni dei ''welfaristi'', che mirano, attraverso varie riforme, a migliorare le condizioni degli animali utilizzati dall'uomo senza peraltro mettere radicalmente in discussione il sistema, e degli ''[[Abolizionismo (diritti degli animali)|abolizionisti]]'', che chiedono la soppressione di qualsiasi forma di strumentalizzazione degli animali. Per citare un esempio storico, i ''welfaristi'' parlavano di rendere la tratta degli schiavi più «umana». Dal canto loro gli abolizionisti, che all'epoca venivano considerati estremisti o pazzi, non hanno provato a cambiare in meglio la tratta degli schiavi, ma hanno lottato per abolirla e, fortunatamente, l'hanno avuta vinta. (p. 102)
*[...] ''[[Peter Singer#Liberazione animale|Liberazione animale]]'', l'opera che nel corso degli ultimi trent'anni ha maggiormente e indiscutibilmente contribuito al miglioramento della sorte degli animali [...]. (p. 107)
*La [[benevolenza]] non è qualcosa da distribuire con parsimonia come se fosse una torta al cioccolato. È un modo di essere, un atteggiamento, l'intenzione di far del bene a tutti quelli che entrano nella sfera della nostra attenzione e di porre rimedio alla loro sofferenza. Amando ''anche'' gli animali non amiamo ''meno'' gli uomini, anzi in realtà li amiamo ''meglio'', perché in tal modo la benevolenza aumenta in ampiezza e qualità. (p. 111)
*L'impegno per risparmiare agli animali immense sofferenze non diminuisce affatto la mia determinazione a rimediare alle miserie umane. La sofferenza inutile va combattuta ovunque e di qualsiasi genere sia. È una lotta che va combattuta su tutti i fronti, e ciò è decisamente possibile.<br />Siamo abituati a presupporre che il bene degli uomini sia per sua stessa definizione in competizione con quello degli animali. Eppure, il fatto di includere la sorte di altre specie tra le nostre preoccupazioni non è per nulla incompatibile con la determinazione a fare del nostro meglio per rimediare ai problemi umani. La lotta contro la crudeltà verso gli animali procede nella stessa direzione della lotta contro la tortura degli esseri umani. (p. 112)
 
==Bibliografia==