Al-Ghazali: differenze tra le versioni

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*I maestri spirituali hanno insegnato che il mondo terreno è il campo ove si semina per la vita eterna, il cuore è come la terra, la fede come il granello gettato nel cuore e gli atti d'obbedienza a Dio sono tal quali la vangatura e la pulizia del suolo, lo scavo dei canali e la conduzione di acqua ad essi; il cuore infatuato per i beni terreni e in essi immerso è come il suolo paludoso in cui il seme non cresce; il giorno della Resurrezione è il giorno della mietitura; ciascuno raccoglierà soltanto ciò che avrà seminato e non crescerà messe se non dal seme della fede.<ref>Da ''Scritti scelti'', a cura di L. Veccia Vaglieri e R. Rubinacci, Utet, Torino, 1986; citato in ''Lunario dei giorni di quiete. 365 giorni di letture esemplari'', a cura di [[Guido Davico Bonino]], prefazione di [[Claudio Magris]], Einaudi, Torino, 1997, p. 254. ISBN 8806147234</ref>
*{{NDR|A chi gli domandava come avesse potuto raggiungere un così grande sapere rispondeva}} In questo modo, ch'io non ebbi mai onta né vergogna di domandare agli altri ciò che io non sapevo.<ref>Citato in [[Saˁdi]], ''Il roseto'', traduzione di Italo Pizzi, volume secondo, Carabba, Lanciano, 1917, p. 158.</ref>
*La vera conoscenza è quella grazie alla quale la cosa conosciuta si rivela completamente (allo spirito), in modo tale che nessun dubbio possa sussistere a suo riguardo e che nessun errore possa oscurarla. A questo grado di certezza il cuore non soltanto non potrebbe ammettere il dubbio, ma neppure supporlo. Ogni conoscenza che non comporti questo grado di certezza è una conoscenza incompleta, soggetta all'errore.<ref>Citato da [[Henry Corbin]] ''Storia della filosofia islamica'', Adelphi p. 185-186 ISBN 88-459-0141-6</ref>
 
==Note==