Fabio Cusin: differenze tra le versioni
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===Citazioni===
*Il Capo<br>Per svolgere un'azione politica non c'è sempre bisogno di una idea, ma c'è sempre invece bisogno di un capo, soprattutto di un capo deciso ad agire e a trionfare a qualsiasi costo. In Italia, paese tendenzialmente abulico ed inerte, non erano mai mancati uomini pronti a sobbarcarsi anche per gli altri. Tra i tanti disposti a questa impresa, rifulse allora un vivace combinatore di concetti e di parole [Benito Mussolini], efficacissimo oratore, polemista passionale e uomo deciso a portare nella vita pratica tutto l'ardore della sua anima insaziabile; a completare le quali attitudini possedeva una sensibilità umana ed artistica mediocrissima, nonché un'indomabile ammirazione di sé, aggiunte a una disonestà morale e a una faccia tosta a tutta prova. (''Parte seconda. La società italiana e il fascismo'', Capitolo III, ''Il Capo'', p. 173)
==Citazioni su Fabio Cusin==
*La sua idea d'Italia non resse all'Italia vera e a quella amarezza, insoddisfazione di sé e per sé, ma pure sdegno morale, che il vivere in essa implicava. Le miserie dell'accademie universitarie, e disgrazie familiari, lo schifo per il fascismo e il marxismo, lo guidarono al realismo senza speranza di [[Vilfredo Pareto|Pareto]] e Mosca. L'otto settembre e le miserie del dopoguerra, gli confermarono di aver avuto ragione. [...] Libro questo suo [Antistoria d'Italia] fuori corso, da tutti dimenticato, eppure formidabile soprattutto nei capitoli primi, per spregiudicatezza, mai doma. ([[Geminello Alvi
==Bibliografia==
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==Altri progetti==
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