I fratelli Karamazov: differenze tra le versioni

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*Sappi che davvero ognuno è colpevole dinanzi a tutti, per tutti e di tutto. (Starets Zosima: cap. II, 1994, p. 400)
*Ogni filo d'erba, ogni scarabeo, ogni formica, ogni piccola ape dorata conosce stupendamente il suo cammino e, pur non avendo l'intelligenza, testimonia il mistero divino, che si esprime in essi in ogni istante. (Starets Zosima: cap. II, 1994, p. 409)
*Tutto è bello, magnifico, perché tutto è [[verità]]. Guarda il [[cavallo]], quel nobile animale che vive accanto all'uomo, o il [[bue]], che lo nutre e lavora per lui, curvo e pensoso; guarda i loro [[muso|musi]]: quanta mitezza, quanta dedizione verso chi spesso li batte senza pietà, quanta benevolenza, e fiducia e bellezza nei loro tratti! Ed è commovente pensare che non hanno alcun peccato; infatti tutto è perfetto, tutto è innocente, tranne l'uomo, e Cristo è con loro prima ancora che con noi. (Starets Zosima: cap. II, 1994, p. 409)
*Ecco che per la prima volta nella mia vita ho agito sinceramente, e subito per voi sono diventato una specie di idiota: anche se mi amate, non potete fare a meno di ridere di me. (Starets Zosima: cap. II, 1994, p. 418)
*Nel suo isolamento accumula ricchezze e pensa: come sono forte adesso, e sicuro! E non sa, il folle, che quanto più accumula tanto più affonda in un'impotenza suicida. (Starets Zosima: cap. II, 1994, p. 422)
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*Il mondo dice: "Hai dei bisogni, e allora appagali [...]. Non temere di appagarli, anzi incrementali". Ecco quel che predica oggi il mondo. Ma che cosa provoca questo incrementare i propri bisogni? Nei ricchi la 'solitudine' e il suicidio morale; nei poveri l'invidia e l'omicidio, perché i diritti sono stati concessi, ma i mezzi per appagare i propri bisogni non li hanno ancora indicati. (Starets Zosima: cap. III, 1994, p. 435)
*Vivono così solo nell'invidia reciproca, nella dissolutezza e nell'ostentazione. Banchetti, viaggi, carrozze, gradi e servitù sono ritenuti ormai una necessità, per appagare la quale si sacrificano anche la vita, l'onore e l'amore [...], mentre i poveri affogano per ora i bisogni e l'invidia nell'ebbrezza. Ma presto, anziché di vino, si inebrieranno di sangue, a questo li condurranno. Io vi chiedo: è libero un uomo simile? [...] Non vi è da stupirsi se l'umanità, invece della libertà, abbia trovato la schiavitù. (Starets Zosima: cap. III, 1994, p. 435-436)
*Amate gli [[animale|animali]] [...]. Non inquietateli, non tormentateli, non togliete loro la gioia: non opponetevi all'intenzione di Dio. [[Uomo]], non porti al di sopra degli animali: essi sono senza peccato mentre tu, nella tua grandezza, guasti la Terra al tuo solo apparire lasciando dietro di te la tua lurida traccia. (Starets Zosima: cap. III, 1994, p. 443)
*Certe volte, specialmente davanti ai peccati degli uomini, ti sentirai perplesso e ti chiederai: "Devo ricorrere alla forza o all'umiltà e all'amore?". Decidi sempre di ricorrere all'umiltà e all'amore. (Starets Zosima: cap. III, 1994, p. 444)
*Giacché si deve amare non per un istante, fortuitamente, ma sino alla fine. Di amare fortuitamente tutti sono capaci: anche i malvagi. Il mio giovane fratello chiedeva perdono agli uccellini; può apparire assurdo, ma è giusto, perché tutto è come l'oceano, tutto scorre e s'incontra: tocchi in un punto e il tuo gesto si ripercuote agli antipodi della Terra. (Starets Zosima: cap. III, 1994, p. 444)
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==Altri progetti==
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[[Categoria:Opere letterarie|Fratelli Karamazov, I]]