John Coltrane: differenze tra le versioni

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* Sono molto onorato di avere avuto l’opportunità di suonare con Duke Ellington. È stata un’esperienza meravigliosa. Lui aveva posto dei limiti che all’inizio io non avevo colto. Mi sarebbe piaciuto lavorare su altri pezzi, ma poi sono arrivato alla conclusione che difficilmente avremmo potuto suonare con la stessa spontaneità con cui avevamo suonato sino a quel momento. ''(Dalle note di copertina dell’album Duke Ellington e John Coltrane)''
* Ciò che mi attrae di Ravi Shankar è l’ aspetto modale della sua musica. Per un certo periodo, all’epoca di Giant Steps, la mia preoccupazione maggiore erano gli accordi, mentre ora è cominciato per me il periodo modale. Se ne suona molta musica modale nel mondo. In africa per esempio, essa ha un rilievo straordinario, ma verso qualunque altro paese si indirizzi lo sguardo -alla Spagna, alla Scozia, all’India o alla [[Cina]]- è sempre questo tipo di musica che si impone all’attenzione. Esiste dunque una base comune. Ed è questo aspetto universale della musica che li interessa e mi attira, fungendo da traguardo. ''(Riportato da Frank Tenot nel fascicolo n. 10 I giganti del jazz Curcio Editore)''
* Sotto il profilo tecnico ci sono certe cose che mi piace inserire nei miei asoloassolo. Per farlo devo avere a disposizione il materiale giusto. Funzionale allo swing, ad essere variato. Voglio riprendere vari tipi di musica e inserirli in un contesto jazzistico per suonarli con i miei strumenti. Mi piace la musica orientale e Yusef Lateef è uno che per qualche tempo l’ ha utilizzata facendola confluire nel suo modo di suonare. Ornette Coleman suona a volte con un concetto spagnoleggiante, come pure con altri concetti musicali dai profumi esotici. In questi approcci musicali ci sono delle cose alle quali posso attingere per adattarle al modo in cui a me piace suonare. ''(Da Coltrane On Coltrane, di John Coltrane in collaborazione con Don Demicheal, in Down Beat, 29 settembre 1960)''
* Non so esattamente ciò che sto cercando, qualcosa che non è stato ancora suonato. Non so che cosa è. So che lo sentirò nel momento in cui me ne impossesserò, ma anche allora continuerò a cercare. ''(Riportato da Frank Kofsky nelle note di copertina scritte per l’album The John Coltrane Quartet Plays)''
* Stavo provando a fare qualcosa…. C’era qualcosa che volevo fare musicalmente e arrivai alla conclusione che potevo fare due cose: avere un gruppo che suonasse nel modo in cui eravamo soliti suonare, o un gruppo che seguisse la direzione che ora ha preso il mio gruppo. E io potrei unire questi due gruppi seguendo questi concetti. ''(Riportato in Black Nationalism And The Revolution In Music, di Frank Kofsky, Pathfinder Press , 1970)''