Martin Buber: differenze tra le versioni

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*L’autentico [[dialogo]] e quindi ogni reale compimento della relazione interumana significa accettazione dell’[[alterità]]. […] L’umanità e il genere umano divengono in incontri autentici. Qui l’[[uomo]] si apprende non semplicemente limitato dagli uomini, rimandato alla propria finitezza, parzialità, bisogno di integrazione, ma viene esaudito il proprio rapporto alla verità attraverso quello distinto, secondo l’individuazione, dell’altro, distinto per far sorgere e sviluppare un rapporto determinato alla stessa [[verità]]. Agli uomini è necessario e a essi concesso di attestarsi reciprocamente in autentici incontri nel loro essere individuale. (da ''Separazione e relazione'')
*La vera battaglia non è fra Est e Ovest, o [[capitalismo]] e [[comunismo]], ma fra educazione e propaganda.
*Lo scopo della [[relazione]] è la sua stessa essenza, ovvero il contatto con il Tu; poiché attraverso il contatto ogni Tu coglie un alito del Tu, cioè della [[vita]] eterna. Chi sta nella relazione partecipa a una [[realtà]], cioè a un essere, che non è puramente in lui né puramente fuori di lui. Tutta la realtà è un agire cui io partecipo senza potermi adattare a essa. Dove non v’è partecipazione non v’è nemmeno realtà. Dove v’è [[egoismo]] non v’è realtà. La partecipazione è tanto piúpiù completa quanto piúpiù immediato è il contatto del Tu. È la partecipazione alla realtà che fa l’Io reale; ed esso è tanto piúpiù reale quanto piúpiù completa è la partecipazione. (da ''Io e tu'')
*Nessun [[uomo]] è pura persona, nessuno è pura individualità. […] Ognuno vive nell’Io dal duplice volto. (da ''Io e Tu'')
*Senza essere e rimanere se stessi, non c'è [[amore]].