Marco Malvaldi: differenze tra le versioni

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*Chissà come si dice, privo dell'[[olfatto]]? Chi è privo della vista è cieco, chi è privo dell'udito è sordo, chi è privo del senso del gusto è [[Inghilterra|inglese]]... chi non sente gli odori sarà classificato in qualche modo.. figurati se non ci hanno mai pensato... (p. 61)
*È una delle sue manie. I grandi [[classico|classici]], intendo [...] Lo sai come è fatto lui, no? Io non leggo contemporanei. Te lo dice sempre. [...] Aldo parte da questa premessa: il nostro tempo su questa terra è limitato. A leggere tutti i libri che sono al mondo io non ce la farò mai. Quindi non voglio perdere tempo a leggere troiate. Allora, se un libro continua ad essere stampato, pubblicato e letto dopo trecento anni da quando è stato scritto, significa che evidentemente dentro c'è qualcosa che vale la pena. Se è uscito indenne da un filtro così lungo, è più difficile che sia un libro inutile. (p. 68)
*Tutti i [[medico|medici]] sbagliano, signor Viviani. Anzi, statisticamente, di solito i medici sbagliano di più proprio con le [[persone care]]. (p. 75)
*Lei è [[matrimonio|sposato]], signor Viviani? <br/> – Lo ero. Poi mi hanno guarito. (p. 75)
*C'era un tempo, ormai lontano, in cui la «[[La Gazzetta dello Sport|Gazzetta]]» di luglio e agosto considerava il [[Calcio (sport)|calcio]] solo per cortesia, nelle pagine centrali, contrassegnate da un emblema in alto con un pallone sotto l'ombrellone e la scritta «Calcio d'estate». Il resto del giornale era atletica, nuoto, ciclismo, pugilato. E calciomercato, certo, ma solo per casi clamorosi. Oggi, invece, il calcio monopolizza: a partire dalle prime pagine su ipotesi non confermate di possibili trasferimenti di mercenari strapagati da un club a un altro. (p. 116)