Jeffrey Moussaieff Masson: differenze tra le versioni

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*Un altro degli argomenti avanzati da chi sostiene che gli esseri umani non sono [[veganismo|vegani]] per natura è che non c'è mai stata una civiltà nella nostra storia che osservasse integralmente o in parte il veganismo. Sebbene questo a rigor di logica sia vero, potremmo comunque dire che il [[giainismo|jainismo]] comporta un ideale di civiltà assai prossimo allo stile di vita vegano. [...] Pochi mesi fa sono andato a trovare un mio vecchio amico, il professor [[Padmanabh Jaini|Padmanabh S. Jaini]], [...] il più eminente studioso di jainismo al mondo. Il professor Jaini è per certi versi come me: entrambi adoriamo le gemme più rare della letteratura antica. Quando gli ho spiegato lo scopo della mia visita (conoscere meglio l'atteggiamento jainista nei riguardi del vegetarismo), lui mi ha subito donato una di queste gemme. Mi ha detto che Jaina parla delle tre ''makaras'' (parole che cominciano con la lettera «m») da evitare: ''madhya'', ''mamsa'' e ''madhu'', alcol, carne e, con mia grande sorpresa, [[miele]]! [...] I vegani non lo mangiano perché è un prodotto animale. Il motivo (con il quale io concordo) è che le api fanno il miele per sé e non per noi; quindi quando lo prendiamo dai loro alveari commettiamo un furto. (pp. 24-25)
*Non mi sorprende che jainisti, buddhisti e induisti tengano in così grande considerazione la vita altrui. La capacità di immedesimarci mentalmente e fisicamente negli «altri», siano essi persone che reputiamo diverse da noi (come bambini affetti dalla sindrome di Down, malati di Alzheimer, i cosiddetti «malati mentali») o animali che sfruttiamo per nutrirci, ha un'importanza cruciale, perché la sua mancanza è precisamente ciò che ha condotto agli orrori di Auschwitz. Così, quando qualcuno chiede: «Non hai qualcosa di più importante a cui pensare?», la risposta è: «Non c'è niente di più importante dell'essenza stessa dell'[[empatia]]; e questa, in ultima analisi, altro non è che la capacità di amare». Diventare vegani è semplicemente una manifestazione d'amore. (p. 26)
*Di solito chi decide di diventare [[vegetarianismo|vegetariano]] lo fa per tre motivi: per la propria salute, per il bene degli animali, per il bene del pianeta. Fino a tempi assai recenti la terza ragione veniva liquidata senza tanti complimenti, ma ora questo atteggiamento sta finalmente cominciando a cambiare. A quanto pare raccoglie sempre più consensi l'idea che la dieta americana standard non sia sostenibile: danneggia il nostro ambiente in vari modi ed è una delle principali cause del riscaldamento globale. (p. 27)
*[...] per anni abbiamo continuato a crederci l'unica specie animale in grado di utilizzare strumenti (falso, come è riuscita a dimostrare [[Jane Goodall]] per gli scimpanzé; molti altri animali, tra cui gli uccelli, si servono regolarmente di oggetti assimilabili a strumenti); l'unica specie animale ad avere una cultura (falso: ogni [[lupo]] deve imparare la cultura dei lupi); l'unica specie animale a usare un linguaggio (falso, se per linguaggio si intende la comunicazione in senso lato, come è corretto fare); l'unica specie animale ad avere coscienza di sé (falso, come ha dimostrato il biologo di Harvard [[Donald Griffin]] nel suo ''L'animale consapevole''); [...] e, infine, l'unica specie animale che riesce a proiettare la propria esistenza nel futuro (falso; osservate l'estatica attesa del vostro [[cane]] quando gli dite «passeggiata»). (pp. 29-30)
*[...] l'espressione «[[effetto serra]]» non mi piace, perché mi fa pensare alle [[serra|serre]] per le piante, una cosa innocua e benigna. (p. 31)
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*I [[veganismo|vegani]] spesso dichiarano di aver mangiato per la prima volta sentendosi con la coscienza a posto quando hanno smesso di consumare qualsiasi prodotto animale. (p. 167)
*Quando la [[realtà]] è particolarmente sgradevole tendiamo a minimizzarla: diventiamo ciechi alla sua reale portata. Diciamo: «La situazione non può essere nera come la dipingono», perché non vogliamo che lo sia. È una forma di pensiero magico, un modo di chiudere gli occhi. Se la situazione fosse davvero così nera, di sicuro qualcuno farebbe qualcosa al riguardo, no?<br />Questo sottrarsi può assumere la forma del disinteresse (che noia, l'ennesima storia dell'orrore perpetrato sugli animali da pelliccia) oppure della disattenzione (cosa comprensibile, visto che siamo assediati da tante altre immagini parimenti orribili). Ovviamente in alcuni casi queste reazioni sono genuine: non tutti possono diventare attivisti per i diritti degli animali. E la scelta del [[vegetarianismo|vegetarismo]] può sembrare troppo onerosa. In realtà non è un passo così difficile, e potrebbe davvero essere vista come la migliore forma di attivismo, con risultati concreti a ogni pasto. (p. 172)
*Le noci di cocco sono alla base delle abitudini alimentari del Sud asiatico da millenni, e a mio parere non esiste bevanda più pura del [[latte di cocco|loro latte]]. (p. 182)
*Molti diventano vegani perché si sono ammalati e hanno compreso che eliminare i prodotti animali può contribuire a farli tornare in salute. Ma sarebbe il caso di pensare a ciò che mangiamo ''prima'' di stare male, in modo da mantenerci sani. (p. 184)
*Direi che i miei alimenti preferiti in assoluto, da buon figlio della California, sono i carciofi e gli [[avocado]]: come si può non amare un albero che in una sola stagione può donarci fino a duemila frutti gustosi? (p. 192)
*Quando hai [[sessantottenne|sessantotto anni]], ci sono un sacco di idee strambe che sei disposto a sperimentare per sentirti più giovane. (p. 203)
*Ma torniamo alla mia colazione: se siamo nella stagione giusta, compro sempre una [[papaia]] fresca. Mi sono abituato a mangiarle alle Hawaii e non ho più perso il gusto per questo frutto così straordinario, ricco di nutrienti e antiossidanti come il betacarotene e la vitamina C, oltre che di potassio. (p. 207)