Isaac Bashevis Singer: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
sistemo Gimpel: sposto e correggo la prima, tolgo l'altra perché non presente nel testo
Riga 74:
*Gli [[insetto|insetti]] si dispersero, ma tornarono dopo un attimo e ripresero a girare intorno alla fiammella tremolante. Il dottor Fischelson si asciugò il sudore dalla fronte grinzosa e sospirò: «Sono come gli uomini, non desiderano altro che il piacere del momento». Sul tavolo era aperto un libro in latino, con gli ampi margini pieni di note e commenti aggiunti dal dottor Fischelson in uno stampatello minuto: era l'''[[Ethica|Etica]]'' di [[Baruch Spinoza|Spinoza]], che egli studiava da trent'anni. Sapeva a memoria ogni proposizione, ogni dimostrazione, ogni corollario e ogni scolio, e quando voleva rileggere un determinato passo apriva quasi sempre il libro alla pagina giusta senza doverla cercare; eppure continuava a studiare l<nowiki>'</nowiki>''Etica'' ogni giorno, per ore e ore, con una lente d'ingrandimento nella mano ossuta, mormorando fra sé e annuendo col capo. La verità era che più studiava e più scopriva punti di difficile interpretazione, passi oscuri e osservazioni enigmatiche; in ogni frase c'erano significati riposti che nessuno studioso di Spinoza aveva mai decifrato. Il filosofo, in realtà, aveva precorso tutte le critiche della ragion pura formulate da [[Immanuel Kant|Kant]] e dai suoi seguaci. (''Lo Spinoza di via del Mercato''; 2005, pp. 127-128)
*Sono Gimpel l'[[idiozia|idiota]]. Secondo me non sono affatto un idiota, ma è così che mi chiamano. Questo soprannome me l'hanno dato quando andavo ancora a scuola. Di nomignoli, allora, ne avevo addirittura sette: imbecille, somaro, zuccone, cretino, gnocco, babbeo e idiota. L'ultimo è quello che mi è rimasto. Ma perché ero un idiota? Perché mi lasciavo imbrogliare come niente. (''Gimpel l'idiota''; 2005, p. 162)
*Le [[spalla|spalle]] ce le dà Dio, e le some anche. (''Gimpel l'idiota''; 2005, p. 169)
*[...] quando il [[pastore]] è cieco il [[gregge]] si disperde. (''Il signore di Cracovia''; 2005, p. 227)
*L'[[ebraismo]] si poteva riassumere in una parola sola: isolamento. Quando non li rinchiudevano in un [[ghetto]], gli ebrei se ne creavano uno di loro volontà; quando non li costringevano a portare il segno giallo, si vestivano in un modo che ai loro vicini sembrava stravagante. (''L'ombra di una culla''; 2005, pp. 314-315)
Line 83 ⟶ 84:
*Ogni persona è un esperimento nuovo nel laboratorio di Dio. (''L'uomo che scriveva lettere''; 2005, p. 728)
*Come diceva la [[Ghemara|Ghemarà]], così come non esiste il grano senza paglia, non esistono [[Sogno|sogni]] che non contengano sciocchezze. (''La potenza delle tenebre'', 2005, p. 1223)
*I [[vita e morte|vivi]] muoiono perché i [[vita e morte|morti]] possano vivere. (''La potenza delle tenebre'', 2005, p. 1225)
*L'[[ebrei|ebreo]] moderno non può vivere senza l'[[antisemitismo]]. Se non c'è, fa di tutto per farlo nascere. (''L'istruttore''; 2005, pp. 1523-1524)