Richard Ryder: differenze tra le versioni

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*Ugualmente ingannevole può essere l'asserzione che gli esperimenti {{NDR|sugli animali}} sono stati condotti sotto [[anestesia]]. Sistemi di contenzione e farmaci paralizzanti possono oggi essere così efficaci che spesso l'anestesia non è necessaria da un punto di vista puramente pratico. Il rischio di somministrare una dose troppo grande e di perdere così un costoso scimpanzé può per esempio indurre spesso uno scienziato o un tecnico inesperto di complicate tecniche anestetiche a somministrare una dose troppo piccola da cui l'animale si riprende presto, ma non prima di essere stato ben legato alla tavola operatoria.<br />Ricerche recenti suggeriscono che i pazienti umani sottoposti ad un intervento chirurgico, anche quando sono stati chiaramente anestetizzati in modo completo, possono ricordare alcune cose avvenute durante l'anestesia ed è difficile credere che l'anestesia negli esperimenti su animali, solo di rado praticata da esperti, riesca sempre a mantenere livelli di totale incoscienza. (pp. 43-44)
*La sommaria e crudele procedura {{NDR|dell'[[LD50|LD<sub>50</sub>]]}} consiste nel determinare il dosaggio al quale il 50% degli animali sperimentati sopravvive e il 50% muore. Pressoché per definizione si stabilisce un livello di dosaggio al quale gli animali si ammalano, indugiando in maggioranza in uno stato prossimo alla morte prima di soccombere o di sopravvivere. [...] Non ci vuole molta fantasia per capire che ci deve essere sofferenza, per esempio, nella forzata alimentazione di cani con grandi e letali quantità di nuove polveri medicinali per lo stomaco o di sostanze per purificare l'alito. (pp. 44-45)
*Le differenze nelle reazioni alle sostanze tossiche variano considerevolmente tra le specie, cosicché il valore di questi esperimenti è molto dubbio. Sebbene il [[talidomide]] fosse stato largamente provato sugli animali in diversi paesi, le sue terribili proprietà non vennero scoperte. Viceversa la [[penicillina]], il più importante farmaco scoperto nel secolo, non fu largamente provata sugli animali prima che le sue miracolose proprietà terapeutiche fossero dimostrate su pazienti umani. Se fosse stata sperimentata a fondo sugli animali, la sua alta tossicità per le cavie ne avrebbe certamente impedito l'uso clinico.<br />L'[[LD50|LD<sub>50</sub>]] è sperimentato su diverse specie per volta. Le specie tradizionali sono i topi, i conigli, i cani (di solito i ''beagles'') e le scimmie. Studi prolungati sulla tossicità consistono in dosi multiple estese a settimane o anni. Come ha scritto il dottor S.B. Baker: «Sono da tempo immemorabile la base degli studi di tossicologia. In pratica non servono a niente e costano cari». (p. 45)
*Catturate a volte nella grande arborea libertà della loro giungla natale, le [[scimmia|scimmie]] {{NDR|destinate alla [[sperimentazione animale|sperimentazione]]}} vengono confinate in gabbie di poco più di un metro quadrato. [...] Per facilitare la pulizia, gli animali vengono costretti a vivere su una rete metallica; non possono mai sedersi o distendersi su una superficie morbida e cedevole. C'è quindi poco da stupirsi se quando viene il momento del coltello o dell'iniezione sono così folli o inerti da non essere più esempi rappresentativi della vita animale.<br />Gli psicologi che studiano il comportamento di migliaia di tali creature ogni anno raramente tengono conto del fatto che questi loro disgraziati pazienti sono stati talmente provati da divenire più simili a mostri che ad animali. Molte persone che hanno sperimentato uno stretto rapporto affettivo con individui di altre specie testimoniano il considerevole potenziale di sviluppo emotivo ed intellettuale degli animali. Quando sono tenuti in modo appropriato un cane o un gatto sviluppano grandi raffinatezze di comportamento, di cui l'animale da laboratorio non dà mai prova. Coloro che hanno avuto la fortuna di osservare da vicino animali non spaventati che vivono allo stato libero sono spesso colpiti dalla complessità e dalla ricchezza della vita che essi conducono. Questi piaceri l'animale da laboratorio non li conosce mai; per lui sempre gli stessi quattro muri bianchi e lo stesso odore di disinfettante. (p. 52)