James Rachels: differenze tra le versioni

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*Ogni animale capace di soffrire fisicamente ha diritto a non essere torturato, e il motivo di ciò sta nel fatto che provare dolore è intrinsecamente male. Analogamente, se garantiamo agli uomini il diritto alla libertà semplicemente perché la consideriamo qualcosa di buono in sé di cui gli uomini sono capaci di godere, allora dobbiamo garantire lo stesso diritto ad ogni altro animale in grado di voler agire in un modo piuttosto che in un altro. <!--(p. 209)-->
*È noto che molti animali selvaggi non vivono affatto bene in cattività: strappati dall'ambiente naturale e rinchiusi negli [[giardino zoologico|zoo]], dapprima sono esagitati e frustrati perché non riescono a svolgere le loro normali attività e, in seguito, divengono apatici e inattivi, vere e proprie ombre di se stessi. Certi diventano addirittura perversi e distruttivi. <!--(p. 209)-->
*Ogni creatura dotata di interessi ha almeno un diritto presunto a non vedere tali interessi lesi senza motivo. Gli animali che in cattività soffrono hanno interesse ad essere liberi, e quindi hanno almeno un presunto diritto alla libertà. <!--(p. 211)-->
*Forse gli animali non creano concetti astratti, ma mostrano dei desideri, e, secondo tutte le apparenze, tra i desideri delle scimmie ''[[macaco Rhesus|reso]]'' vi è quello di non arrecare sofferenza ai propri simili; ne concludo quindi che esse provano davvero compassione. <!--(p. 215)-->
*Il mio più grosso debito di riconoscenza va a [[Peter Singer]], che ha influenzato tutto il mio pensiero sulla moralità del nostro modo di trattare gli animali non umani. <!--(p. 221, in nota)-->