Diritti animali, obblighi umani: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
m già presente, in forma quasi uguale, in [[Peter Singer]]
Riga 17:
*Fra tutte le forme di allevamento intensivo oggigiorno praticate, l'industria della carne di [[vitella]] di buona qualità si presenta come la più ripugnante da un punto di vista morale, paragonabile soltanto a barbarie come l'alimentazione forzata delle oche, per mezzo di un imbuto, per produrre i fegati deformati che poi costituiscono il ''[[foie gras|pâté de foi gras]]''. L'essenza di questo tipo di allevamento consiste nel nutrire vitelli segregati ed anemici con cibo ad alto valore proteico, che dovrebbe essere usato per combattere la fame nei paesi più poveri del mondo, con la conseguenza di produrre una carne tenera e scolorita che verrà servita ai buongustai nei ristoranti costosi. (''Gli allevamenti intensivi'', p. 37)
*In passato il discorso sulla [[vivisezione]] ha spesso mancato il bersaglio, perché è stato posto in termini assolutisti: «Gli abolizionisti sarebbero pronti a far morire migliaia di persone nel caso in cui esse potessero venire salvate per mezzo di [[sperimentazione animale|esperimenti]] condotti su un singolo animale?». Il modo di rispondere a tale domanda puramente ipotetica consiste nel porne un'altra: «Lo sperimentatore sarebbe disposto ad eseguire il suo esperimento su di un neonato umano orfano, se fosse l'unico modo di salvare molte vite?» (dico «orfano» per evitare la complicazione dei sentimenti dei genitori, anche se così uso troppo riguardo nei confronti dello sperimentatore, visto che le cavie non umane non sono orfane). Se lo sperimentatore non è pronto ad usare un neonato orfano, la sua disponibilità ad usare i non umani è pura discriminazione: infatti scimmie, gatti, topi ed altri mammiferi adulti sono più consapevoli di quanto accade loro, più dotati di autodeterminazione e, per quel che sappiamo, almeno altrettanto sensibili al dolore di qualsiasi neonato umano. Non sembrano esistere nei neonati umani caratteristiche rilevanti che non siano presenti nei mammiferi adulti al medesimo livello o addirittura ad un livello maggiore (qualcuno potrebbe cercare di sostenere che ciò che rende errato l'esperimento condotto su un neonato umano è il fatto che il neonato si evolverà, a suo tempo e se lasciato crescere, in un qualcosa di più che un non umano; ma a questo punto, per essere coerenti, bisognerebbe contestare anche l'aborto, dato che il feto ha lo stesso potenziale del neonato [...]). (''Tutti gli animali sono uguali'', p. 158)<ref>Il saggio ''Tutti gli animali sono uguali'' è scritto da [[Peter Singer]] e la sua traduzione è tratta da Silvana Castiglione (a cura di), ''I diritti degli animali: prospettive bioetiche e giuridiche'', il Mulino, Bologna, 1985. ({{cfr|m}} p. 247)</ref>
*La [[filosofia]] dovrebbe mettere in dubbio le assunzioni fondamentali di ogni epoca. Riflettere, criticamente ed attentamente, su ciò che la maggior parte della gente dà per scontato costituisce, io credo, il compito principale della filosofia, ed è tale compito a fare della filosofia un'attività di rilievo. Sfortunatamente, non sempre la filosofia è all'altezza del suo ruolo storico. I filosofi sono esseri umani, e sono soggetti a tutti i preconcetti tipici della società cui appartengono. Talvolta riescono a liberarsi dell'ideologia prevalente: spesso ne diventano i più sottili difensori. (''Tutti gli animali sono uguali'', p. 159)
 
==Note==