Jules Michelet: differenze tra le versioni

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==Citazioni di Jules Michelet==
*I [[cane|cani]] sono dei candidati all'umanità.<ref>Citato in [[Fabio Tombari]], ''Il libro degli animali'', Oscar Mondadori, Milano, 1978, p. 29.</ref>
*L'[[animale]]! Oscuro mistero! Mondo immenso di sogni e muti dolori [...]. Ma segni troppo visibili esprimono questi dolori, nonostante la mancanza della parola. Tutta la natura protesta contro la barbarie dell'uomo che disconosce, avvilisce, tortura i suoi fratelli inferiori e lo accusa dinanzi a Colui che li creò tutti.<ref>Da ''Il popolo'', traduzione di Mariagrazia Meriggi, Rizzoli, Milano, 1989, p. 186. ISBN 88-17-16727-4</ref>
 
==[[Explicit]] di ''Storia della Rivoluzione Francese''==
Pochi giorni dopo Termidoro, un uomo, che vive ancora e che aveva allora dieci anni, fu condotto dai suoi genitori a teatro, e all'uscita ammirò la lunga fila di scintillanti carrozze che per la prima volta colpivano i suoi occhi. Alcuni uomini in giacca, col cappello in mano, dicevano agli spettatori che uscivano: "Occorre una carrozza, ''padron mio''?". Il bambino non capiva bene quei termini nuovi. Se li fece spiegare e gli fu detto soltanto che c'era stato un gran cambiamento con la morte di [[Robespierre]].
 
==[[Incipit]] de ''La strega''==
LA MORTE DEGLI DEI<br>
Alcuni autori affermano che, poco prima della vittoria del cristianesimo, una voce misteriosa percorreva le rive dell'Egeo, dicendo: «Il gran [[Pan]] è morto.»<br>L'antico dio universale della natura non c'era più. Che gioia! Si pensava che, morta la natura, fosse morta la tentazione. Tanto a lungo sconvolta dalla tempesta, l'anima umana sta dunque per trovare quiete.<br>Si trattava della fine dell'antico culto, semplicemente, della sua disfatta, dell'eclissi delle vecchie forme religiose? Niente affatto. Consultando i primi documenti cristiani, ad ogni riga si incontra la speranza che la Natura scompaia, la vita si spenga, che si arrivi finalmente alla fine del mondo.
 
==[[Explicit]] di ''Storia della Rivoluzione Francese''==
Pochi giorni dopo Termidoro, un uomo, che vive ancora e che aveva allora dieci anni, fu condotto dai suoi genitori a teatro, e all'uscita ammirò la lunga fila di scintillanti carrozze che per la prima volta colpivano i suoi occhi. Alcuni uomini in giacca, col cappello in mano, dicevano agli spettatori che uscivano: "Occorre una carrozza, ''padron mio''?". Il bambino non capiva bene quei termini nuovi. Se li fece spiegare e gli fu detto soltanto che c'era stato un gran cambiamento con la morte di [[Robespierre]].
 
==Note==