Conoscere sé stessi: differenze tra le versioni

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*In Gesù Cristo, e quindi nella luce di Dio, l'uomo può riconoscere veramente se stesso, al di là della conoscenza di sé che gli può fornire la filosofia e che gli forniscono le scienze dell'uomo. ([[Giuseppe Colombo]])
*Iniziando la ricerca sull'[[anima]], obbediamo al precetto del dio, che ci comanda di conoscere noi stessi. Prima di ricercare e scoprire ogni altra cosa, è giusto indagare chi sia a compiere la ricerca, poiché desideriamo cogliere l'amorosa visione delle cose supreme. ([[Plotino]])
*Interrogato che cosa fosse difficile, {{NDR|[[Talete]]}} rispose: «Conoscere se stesso». ([[Diogene Laerzio]])
*L'[[adolescenza|adolescente]] non sa chi è stato e teme di non riuscire a diventare quello che sogna di essere: la consapevolezza di sé è il frutto di un lungo, complesso confronto tra stadi precari della propria identità, e il gruppo consente di rispecchiarsi nell'altro, di imparare a riconoscere sé e l'altro da sé. ([[Paolo Crepet]])
*L'antico insegnamento delfico, ''Conosci te stesso'', voleva dire: conosci i tuoi limiti, sappi di essere un uomo e non un dio, rifiuta in primo luogo la ''hybris''. Eppure il ''daimon'' di un [[artista]] non obbedisce sempre alla massima delfica: l'arte della vocazione è un continuo violare il limite – compiere veloci scorribande nell'altrove, portare notizie dal mondo che non gli appartiene, trasformare il diverso. ([[Pietro Citati]])