Walter Laqueur: differenze tra le versioni

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*Alcuni scrittori tedeschi, compresi [[Thomas Mann]] e altri grandi spiriti dell'epoca, peccavano d'una spiccata propensione ad attribuire eccessiva importanza alla ''Bildung''; soltanto a poco a poco si resero conto che anche gli incolti potevano essere umanitari e democratici per istinto, così come uomini coltissimi potevano farsi propugnatori di ideologie spietatamente distruttive e diventare addirittura comandanti di ''Einsatzgruppen'' delle SS. (cap. II, p. 45)
*Il tentativo di classificare gli intellettuali prendendo come criterio linee politiche ben definite equivale a una navigazione in mezzo agli scogli sommersi. La vita culturale non ha paralleli parlamentari; i problemi dibattuti, in genere, non sono politici e di solito i voti non vengono dati in base all'affiliazione partitica. (cap. II, p. 59)
*Ma che cos'era il ''Kulturbolschewismus''? Gli intellettuali di destra avevano idee estremamente confuse in materia e in maggioranza davano un giudizio grottescamemte sbagliato sulla politica culturale del comunismo [...]. Non capivano che l'atteggiamento comunista di fronte alla bohème non differiva granché, in fondo, dal loro; non si erano accorti che nell'Unione Sovietica la politica culturale aveva mutato corso, dopo un breve interludio sperimentale, e adesso faceva cadere l'accento sui valori eroici, positivi; non si rendevano conto che sotto sotto, nella presa di posizione contro il «modernismo malsano», la destra e gli stalinisti erano fratelli. (cap. III, p. 112)
*{{NDR|Gli intellettuali di destra}} A furia di denigrare l'intelletto e di scagliarsi contro il razionalismo, avevano finito con lo scalzarsi il terreno sotto i piedi. Perché, una volta stabilito definitivamente che le forze motrici erano la vitalità, il sangue, il mito e la volontà di potenza e che sarebbe stato ozioso sottoporli a un'analisi critica, ne conseguiva che gli esegeti intellettuali non erano più necessari. Si trattava di elementi che ciascuno poteva percepire da sé, le interpretazioni si equivalevano tutte, ciascuno era il proprio ideologo... e il [[Adolf Hitler|Führer]] l'arbitro supremo. (cap. III, p. 118)
*{{NDR|Il tramonto dell'Occidente di [[Oswald Spengler]]}} Aveva invocato inutilmente Clio; come poesia le sue visioni sarebbero state irrefutabili, come opera accademica fornita di tutto l'apparato esteriore della più rigorosa dottrina non era migliore del prodotto di qualsiasi altro ciarlatano colto e abile. (cap. III, p. 119)
 
==Bibliografia==