Adrienne von Speyr: differenze tra le versioni

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*Ogni [[promessa]] seria e vincolante rende tuttavia possibile gettare lo sguardo sull'intera vita spirituale di un individuo e si trasforma forse nella somma di quest'ultima. (pp. 11-12)
*Vivere nella [[fede]] significa vivere nel [[silenzio]]. (p. 20)
*L'Angelo, senza presentarsi {{NDR|a Maria}}, può quindi iniziare subito con il suo saluto: «[[Ave Maria|Ave]], o piena di grazia». In questa sua prima forma di saluto le conferisce immediatamente il titolo che le è dovuto in quanto non ha dubbi ch'ella accetterà ogni cosa. Senza averlo pronunciato, con il suo contegno e la sua costante attesa del cammino riservatole da Dio, Maria ha già pronunciato il suo sì. L'angelo può quindi continuare: «II Signore è con te!». Ella non ha ancora concepito il Signore che tuttavia è già presso di lei in quanto l'ha prescelta come sua Madre e con la stessa sicurezza con cui l'Angelo le rivolge ora il suo annuncio, anche il Signore sapeva che avrebbe accettato tutto, persino di averlo come Figlio. Questa forma di saluto non è tanto preparatoria di una nuova situazione, ma piuttosto l'espressione di quanto già preesisteva da tempo e che ora viene solo meglio precisato con le parole. (p. 26)
*Il ''[[Magnificat]]'' che Maria recita presso Elisabetta contiene l'interpretazione della sua missione personale, missione che quasi scompare nella grandezza di Dio dal quale le è stata conferita. Inizia esaltando Dio e ripone in questo elogio tutta la gioia del suo animo. Ha sempre pregato nel silenzio e continuerà a farlo finché vive. Fa però parte della sua missione pregare una volta davanti a testimoni, in pubblico. In questo momento Dio ha bisogno di lei come seguace che deve rispondere a quanto Elisabetta percepisce in lei; questa risposta le viene suggerita dal Padre stesso e contiene tutto il suo messaggio ad Elisabetta ed attraverso di lei all'umanità. (p. 47)
*Davanti ad [[Elisabetta (madre del Battista)|Elisabetta]] ed attraverso di lei davanti a tutta l'umanità {{NDR|Maria}} ha il compito di far conoscere il suo compito e non trova difficoltà a parlare di se stessa. (pp. 47-48)