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*Non lasciarti prendere dagl'inganni dei [[nemico|nemici]] e nemmeno dalle trappole degli adulatori, perché quelli ti hanno già teso ipocritamente un laccio, e questi disiosamente hanno spalancato la bocca. Piace allo stolto la lode, ma egli è come un animale morto che par grasso per vento che il beccaio gli ha introdotto soffiando. (da ''Inganni di nemici e insidie di adulatori'', vol. II, pp. 121-122)
*''D'un asino maestro erasi fatto | un uom di poco senno, e in ciò passava | il suo tempo migliore. | Dissegli un savio: " A che t'affanni, o stolto, | in cotesto tuo intrigo? Abbi di tale | che biasima, timore! | Mai non apprenderan l'arte del dire | da te le bestie, ma da lor tu apprendi | del silenzio il valore." || Di chi non pensa bene alla risposta, | stupide per lo più e dissennate | tutte parole vanno | O adorna di saggezza il tuo parlare | come fa l'uom di senno, o statti muto | come le bestie fanno.'' (da ''Quale sia il rimedio dell'ignoranza'', vol. II, p. 126)
*Chi impara una [[scienza]] e non la mette in [[pratica]], somiglia a chi guida i bovi sotto l'aratro e non va seminando. (da ''Scienza inutile'', vol. II, p. 128)
*Chi si [[lite|rissa]] coi grandi, versa il proprio [[sangue]]. (da ''Follia del contrastare ai grandi'', vol. II, p. 129)
*Non è azione di persone [[sapienza|savie]] il venir a pugni con un leone e stender la mano al filo d'una lama. (da ''Ardire temerario'', vol. II, p. 129)
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*Il [[sapienza|sapiente]] è come il desco del droghiere che tace e pur fa conoscere il proprio valore, e l'ignorante è come il tamburo che ha una gran voce, ma dentro è vuoto e non manda che inutile fracasso. (da ''Superiorità falsa'', vol. II, p. 134)
*Discepolo svogliato è un amante senza denaro. Viaggiatore inesperto è un uccello senz'ali. Sapiente inoperoso è un albero che non fa frutti. Religioso ignorante è un palagio senza porta. (da ''Gente inutile'', vol. II, p. 142)
*Persona [[sapienza|dotta]] che non mette in [[pratica]] il proprio sapere è un'ape che non dà miele. (da ''Dottrina inutile'', vol. II, p. 142)
*Fu domandato, un giorno, al sant'uomo che fu guida spirituale alle persone pie (che Iddio gli abbia misericordia!) [[Al-Ghazali|Muhammed ibn Muhammed al Ghazzali]], così: "Come sei tu giunto a così alto grado nelle scienze?" Rispose: "In questo modo, ch'io non ebbi mai onta né vergogna di domandare agli altri ciò che io non sapevo." (da ''Non ti vergognare di ricorrere a chi è più dotto di te'', vol. II, p. 144-145)
*Due tali son morti, e altro che affanno non hanno provato in tutta la vita: Chi era [[ricchezza|ricco]], e non godette; chi molto [[sapienza|seppe]] e nulla fece. (da ''Osservazione'', vol. II, p. 158)